Sgomberato a Milano il “fortino della droga”

Lo stabile di via Cavezzali, da tempo teatro di spaccio, illegalità e degrado, presenta numerose occupazioni abusive. Setacciati gli appartamenti, 70 persone portate in questura, svolti anche controlli antiterrorismo

Alcuni dei fermati mentre vengono portati in questura

Alcuni dei fermati mentre vengono portati in questura

Il Questore: «Situazione di degrado pazzesco»

Uno spiegamento di 700 uomini, 180 appartamenti controllati e 70 persone accompagnate in questura. Sono alcuni dei numeri del blitz nel residence di via Cavezzali 11 a Milano, nella zona di via Padova, un palazzo di 8 piani definito "fortino della droga" e più volte al centro di fenomeni di microcriminalità. Lo sgombero è iniziato intorno alle 6 di giovedì 5 aprile: polizia, carabinieri, polizia locale, guardia di finanza e vigili del fuoco hanno lavorato assieme per controllare tutto lo stabile, aprire le abitazioni chiuse e sgomberare gli occupanti abusivi, in prevalenza africani. Settanta persone sono state portare in questura per gli accertamenti del caso, molti appartamenti illegalmente occupati saranno messi in sicurezza e restituiti alla proprietà. Per il Questore Marcello Cardona, presente sul posto, si tratta di «una operazione, pezzo dopo pezzo, per il recupero della legalità. Con l’intervento di oggi è quindi possibile recuperare un pezzo di territorio che era una grande lacrima per la nostra città». Il Questore ha parlato di una «situazione di degrado pazzesco, su un palazzo di 8 piani almeno 3-4 sono completamente abusivi, li chiuderemo, lastreremo gli appartamenti e la proprietà dovrà farsene carico». Riguardo alle condizioni di degrado dello stabile, Cardona ha commentato: «Finora ci sono stati solo sgomberi parziali. Si è consentito che l’illegalità andasse avanti. Vogliamo consentire ai proprietari di prendersi le proprie proprietà e sistemarle». Il blitz è stato anche l'occasione per consentire agli uomini della Digos di effettuare un controllo sugli abitanti in chiave antiterrorismo. Secondo quanto comunicato, non sono state trovate armi, materiale di propaganda né soggetti ritenuti "interessanti". Gli agenti hanno ascoltato un tunisino che tempo fa era stato coinvolto in un'inchiesta sul terrorismo islamico e che poi è risultato totalmente estraneo. Nei suoi confronti non sono stati presi provvedimenti.
Redazione Web

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Lo stabile sgomberato, tristemente noto come

Lo stabile sgomberato, tristemente noto come "il fortino della droga"