Speranza: «La Regione Lombardia ha rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione»

La polemica non si placa, chi ha sbagliato? Sulla vicenda intervengono anche l’Iss e il ministro Speranza.

Dopo giorni di polemiche e attacchi reciproci tra le parti in causa circa le responsabilità dell’errore che ha condannato la Lombardia in zona rossa per una settimana, la questione sembra tutt’altro che risolta. Ciò che più conta, tuttavia, è che la regione sia stata inserita in fascia arancione e che i cittadini lombardi possano ricominciare, seppur tra molte difficoltà, a uscire di casa e organizzare il proprio lavoro.
La polemica e le “inchieste” che si prefiggono di stabilire definitivamente chi sia il vero colpevole dell’errore nel conteggio dei positivi da Covid-19 non si concluderanno presto. 
Tra i numerosi soggetti che hanno provato a fare chiarezza sull’accaduto, spicca una ricostruzione pubblicata sul «Corriere della Sera» e firmata da Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini. Ripercorrendo le vicende degli ultimi giorni, le due giornaliste del quotidiano milanese sono giunte alla conclusione che «lo scontro è tutto politico perché i numeri - così come sono stati validati dal Cts e come risulta dalla stessa relazione che i tecnici lombardi hanno inviato all’Iss - sembrano dimostrare che lo sbaglio è nel numero settimanale dei guariti»
Il tutto, secondo le ricostruzioni che circolano nelle ultime ore, sembrerebbe ruotare intorno al conteggio errato delle persone positive; tale numero sarebbe stato gonfiato e aumentato a causa del fatto che a tale valore è stato erroneamente addizionato quello di una parte dei guariti. Dopo giorni di inceppamenti e disguidi, qualcuno si accorge che i conti non tornano; Regione Lombardia procede quindi a una verifica e, una volta effettuato il ricalcolo dei positivi, chiede che Roma rivaluti la classificazione della regione sulla base dei dati rettificati e inviati al Cts. 
«Sono le 22,30 del 22 gennaio», si legge ancora sul sito del Corriere. «Il Comitato tecnico-scientifico prende atto della richiesta di rettifica e valida i nuovi dati confermando che lo scenario di rischio è quello arancione. Quanto basta perché il ministro della Salute Roberto Speranza firmi l’ordinanza per il passaggio di fascia. Il 23 gennaio il governatore Attilio Fontana convoca una conferenza stampa per contestare di aver commesso un errore. Su domanda dei cronisti sostiene che potrebbe essere errato l’algoritmo utilizzato dall’Istituto superiore di sanità. L’Iss reagisce immediatamente» per smentire e «ribadisce quindi che è stata la Regione a fare un errore e evidenzia che l’anomalia, dovuta a una errata indicazione dei casi sintomatici, è stata segnalata più volte». La Lombarda, comunque, in ottemperanza ai parametri stabiliti dal governo e dai tecnici, entra di diritto in zona arancione. Il resto è querelle politica che non si placherà a breve.
Sulla vicenda interviene anche il ministro della Sanità Roberto Speranza, il quale prova a stemperare le tensioni e, con scarso esito, a chiudere la vicenda affermando che «La relazione dell’Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l’ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa».

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