Associazione culturale Frontiera, il teatro vivo e contemporaneo anche in periferia

Celenza, insieme a Maria Rosa Monetti, sua moglie nonché regista, da anni mette a disposizione di giovani e adulti la propria esperienza. Da loro non si frequentano corsi e stage di teatro a pagamento, ma si entra a fare parte di un mondo, di un vivaio che possa instillare pillole di cultura. «Non abbiamo creato una vera e propria scuola - dichiara la coppia, unita da anni in un sodalizio, non solo artistico -  il teatro lo si impara sul campo. Nel momento in cui decidiamo di allestire uno spettacolo, ecco che le persone che collaborano con noi fanno un'esperienza diretta del “mestiere” e dello spettacolo». Inevitabilmente, anche delle sue difficoltà. A partire, come spesso accade per molte compagnie, dal reperimento di luoghi dove provare. E l' Associazione Frontiera non ha spazi, né sedi fisse proprie. «Proviamo dove capita – dichiara la regista Monetti – nelle sale che il Comune o l’Oratorio mettono a disposizione o a casa nostra». Ma le difficoltà si trasformano in un’occasione di libertà a cui difficilmente il gruppo rinuncerebbe. Inoltre, chi bussa alle porte dell’Associazione, deve essere fortemente motivato. Si ha il privilegio di collaborare e percorrere un viaggio con persone con un importante curriculum alle spalle, fatto di pubblicazioni, produzioni e testi che si sono guadagnati il primo posto in importanti concorsi. Lo sforzo di mesi di lavoro, però, spesso si esaurisce nell'arco di una serata: «Questo è un limite che vorremmo superare. Sarebbe bello se si riuscisse a creare una rete di contatti e collaborazioni, che potessero garantire non solo una più diffusa programmazione dei nostri spettacoli nell'hinterland milanese, ma anche proficui e interessanti scambi culturali all’interno del territorio». Per informazioni: [email protected]

Alessandra Moscheri

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