A Peschiera disagi arginati dal Comune e Protezione Civile

che a differenza di 3 anni fa ha preso le giuste cautele – e garantiti anche i servizi scolastici.

Ciò che è emerso da un’Epifania all’insegna del bianco e del ghiaccio è semmai la criticità della viabilità locale, che viene fuori in tutte le sue inadeguatezze in condizioni di maltempo. Sappiamo benissimo che Peschiera, come molte altre realtà urbane del territorio, è una città che si è sviluppata in maniera poco ‘ragionata’. È evidente però che di fronte ai tappi di traffico di via Liberazione e via Matteotti, che hanno caratterizzato il pendolarismo nei due giorni successivi alla grande nevicata, qualche domanda bisogna pur farsela. La prima tra queste è scontata: è possibile che un comune di prima fascia, che dista pochi chilometri dal centro di una metropoli e che registra oltre 22.000 abitanti, debba affidarsi a piccole strade di quartiere per garantire il collegamento quotidiano con le arterie viabilistiche principali (la Paullese, per intenderci)?

Il paradosso di via Liberazione, dove ci si incontra ogni mattina sperando di uscire dal proprio isolato in tempi che non rasentino le ere geologiche, è l’immagine di ciò che politici e amministratori hanno sempre pensato a proposito del loro – e del nostro – territorio: costruiamo le strutture (case, aziende, attività produttive), per le infrastrutture si vedrà. Scelta indubbiamente azzeccata in un mondo governato dall’automobile e dagli spostamenti. Del resto, per stare al passo coi tempi occorrono teste che pensano al passo coi tempi. Merce rara, da queste parti. Oggi come 30 anni fa.