Buon sangue non mente: quando la donazione è tradizione di famiglia

Una famiglia di Peschiera dona il sangue presso l'Adsint da tre generazioni

Solidarietà: è questa la parola d’ordine per un donatore di sangue. Ne sa qualcosa la famiglia Tedeschi di Peschiera, da tre generazioni donatrice di sangue presso l’Adsint, associazione attiva nell’Istituto Nazionale Tumori di via Venezian. Tutto è iniziato da Alberto, il nonno, che faceva parte di un nutrito gruppo di donatori Adsint del quartiere Rogoredo. Adesso sono rimasti il figlio Claudio (53 anni) e la nipote Francesca (21 anni): «Dono da circa 25 anni – racconta Claudio – e ho da poco raggiunto le 50 donazioni, traguardo che l’Adsint premia con attestato e medaglia. Donare è fondamentale per aiutare i pazienti dell’istituto, vista la richiesta di sangue sempre crescente. Inoltre, attraverso esami e visite mediche, permette di essere costantemente sotto controllo».
«Essendo donna – spiega Francesca – purtroppo posso donare solo 2 volte nell’arco dell’anno, gli uomini il doppio. Ho iniziato a 18 anni e non smetterò finchè mi sarà possibile; se avrò figli, tramanderò anche a loro questa buona consuetudine. Donare non deve essere l’eccezione ma la regola! Chiunque possieda i requisiti necessari (maggiore età, buone condizioni fisiche e peso superiore a 50 kg) dovrebbe prodigarsi in questo gesto di generosità e consapevolezza, indispensabile per salvare vite umane e di cui ciascuno di noi un giorno potrebbe avere bisogno».
F.T.