Il presidente dell’associazione umanitaria e la moglie ci raccontano la spedizione in Guinea-Bissau: «Un’esperienza che ti cambia la vita»


Rispetto all’ultima spedizione, che risale all’agosto 2009, la situazione è sempre più rassicurante: l’orfanotrofio, che abbiamo costruito quest’estate, è stato rifinito e ora è quasi pronto per accogliere i primi ospiti. Le due suore che si occupano della struttura, dell’ordine di Madre Teresa, hanno visitato l’area e sono rimaste molto soddisfatte dei lavori: si trasferiranno là già a marzo, e questo è un vero traguardo per l’associazione. Inoltre c’è l’intenzione di suddividere la struttura e dedicarne una parte agli anziani del luogo, ma sulla questione bisogna ancora ragionare, perché i bambini e gli anziani hanno esigenze totalmente diverse e occorre valutare attentamente la situazione. Nel dicembre 2010 sarà inaugurato l’orfanotrofio e sicuramente organizzeremo per quella data un’altra spedizione. Inoltre, ci tengo a ricordare che le suore hanno bisogno dell’aiuto concreto di tanti altri ragazzi che, come quelli accorsi l’estate scorsa, si occupino dei lavori pesanti.
Ivana, per te è stata la prima esperienza in Guinea-Bissau. Cosa hai portato a casa da questo viaggio?
Fino a quando non hai davanti agli occhi certe cose, non puoi capire. L’esperienza più toccante è stata all’ospedale dove sono ricoverati i bambini denutriti: ho visto una situazione indescrivibile. Poi, quando sono tornata, ho aperto i miei armadi e ho pensato a quante cose superflue abbiamo noi e a quanto spreco assistiamo ogni giorno. Un’esperienza che invito tutti a fare, perché ti cambia davvero la vita.

Susanna Tosti