Illegale la tassa sui telefoni cellulari

Chi detiene un cellulare in abbonamento versa ogni mese nelle casse dell’Erario 5,16 euro per i contratti ad uso privato e 12,91 euro per quelli ad uso affari, ma nella giungla delle mille leggi, nessuno si era accorto che la tassa di concessione sui telefonini cellulari non sarebbe più legittima.

«Chi detiene un cellulare in abbonamento versa ogni mese nelle casse dell’Erario 5,16 euro per i contratti ad uso privato e 12,91 euro per quelli ad uso affari, ma nella giungla delle mille leggi, nessuno si era accorto che la tassa di concessione sui telefonini cellulari non sarebbe più legittima.
Infatti la Commissione Tributaria Regionale del Veneto, con sentenza n. 04/16/11 del 17 gennaio scorso, si pronuncia nuovamente dichiarando illegittima la concessione governativa sui telefoni cellulari in abbonamento. Infatti la famigerata tassa prevista dall’art. 21 della tariffa allegata al D.P.R. n. 641/1972 non sarebbe più dovuta dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice delle comunicazioni D.Lgs n. 259/2003. Non perchè quanto espressamente abrogata dal Codice, ma per il venire meno dei presupposti impositivi ossia il monopolio dello Stato.
Ecco come fare per non versare più questo balzello e recuperare il pregresso:
1. Presentare istanza di rimborso alla competente Agenzia delle Entrate relativamente alla Tasse CC.GG. versati nei 36 mesi antecedenti la domanda, documentando le tasse cc.gg. versate attraverso le fatture del gestore telefonico;
2. Trascorsi novanta giorni dall’istanza, nel caso (probabile) il silenzio/rifiuto della stessa presentare ricorso alla competente Commissione Tributaria Provinciale;
3. In caso di decisione favorevole si potrà recuperare il pregresso e soprattutto non versare più la Tassa».