Musci lancia l'allarme per la salvaguardia dell'ambiente, in 50 rispondono

“La difesa del territorio, ad ogni costo”. Con questa prerogativa, Edoardo Musci, 33enne residente a Peschiera Borromeo sta venendo alla ribalta delle cronache cittadine, per il suo instancabile impegno quotidiano a favore dell’ambiente. Non è disposto a fare sconti a nessuno: « Non mi interessa avere una connotazione politica, - ha dichiarato Edoardo Musci durante una visita alla redazione di 7giorni - l’unica cosa a cui tengo è la difesa dell’ambiente. Troppi politici peschieresi si sono dichiarati paladini del territorio per poi combinare sfracelli, oggi sotto gli occhi di tutti».

Il giovane peschierese sembra avere le idee chiare anche sul nuovo Pgt, per il quale ha raccolto delle osservazioni che ha depositato in municipio. Il documento protocollato riporta in calce 50 firme, che Edoardo Musci ha raccolto una a una fuori dalla Coop di via Moro, spiegando a ogni interlocutore le sue idee nei minimi particolari. Un lavoro enorme, contando anche il fatto che per la sua lunga permanenza all’estero in città non lo conosceva quasi nessuno. Ma il caparbio ambientalista non ha tardato a farsi conoscere, partecipando ai vari incontri pubblici che l’Amministrazione ha fatto ultimamente sul Piano di Governo del Territorio.
Il fulcro su cui ruotano tutte le osservazioni di Musci e dei suo sostenitori è la difesa del Parco Sud contro ogni tipo di utilizzo: «Si comincia a costruire una scuola, un campo di calcio, un centro sportivo, un ospedale, un ospizio - ha dichiarato l’inflessibile ambientalista - con la scusa di pubblica utilità. Ma la verità è che si manda fumo negli occhi ai cittadini per poi fare Piani di Intervento Integrati deleteri, come quelli realizzati durante la scorsa Amministrazione. Bisogna - ha concluso - che ci si impegni assolutamente a recuperare le aree dismesse, senza consumare più un centimetro di territorio. Anche il minimo intervento mina il polmone verde e la salute di tutti noi».
Non concede sconti neanche alla Giunta in carica, che nonostante abbia dichiarato che nel Pgt non ci siano nuove aree edificabili per il residenziale, a suo parere nasconde un indiscriminato utilizzo del suolo per circa 130.000 mq. Destinati ai servizi, al produttivo e al commerciale. In particolare punta il dito sul cosiddetto “Triangolone”, l’area verde che divide di fatto Bettola e Zeloforamagno. Secondo le osservazioni depositate, in quell’area c’è un reticolo idrico naturale artificiale molto complesso e antico, popolato da una fauna composta da pesci, rettili e anfibi molto preziosa. Basti pensare che è l’habitat naturale per il tritone crestato, il rospo comune, l’airone cenerino, il gufo comune e la civetta. Inoltre, altri animali quali ricci, volpi e lepri popolano quel territorio. «Per risolvere il problema - ha ribadito Musci - basterebbe progettare i futuri spazi scolastici in altezza, utilizzando dove possibile le strutture esistenti. Non si può rovinare un'area del genere».
Le proposte di Musci non si occupano solo del Parco Sud, ci sono terreni, a suo parere, destinati al commerciale fuori dal perimetro protetto nei quali persistono aree naturali, agricole e boschive. C’è la necessità di salvaguardare anche quei territori. Ma soprattutto, dove c’è l’area della ex cartiera, non bisogna concedere al recupero neanche un cm in più dell’esistente: «Una delle nostre proposte - sottolinea il giovane peschierese - è fondamentale per il futuro di Peschiera. Bisognerebbe istituire delle fasce boschive ai confini del centro urbano, in modo da creare un polmone verde di biomasse da utilizzare poi per la produzione di energia. Queste fasce svolgerebbero anche una funzione ecologica e di preservazione della fauna e compenserebbero le emissioni di Co2. Sono già state realizzate - conclude Edoardo Musci - con successo in Francia e Austria. Andrebbero in direzione del protocollo di Kyoto». 
Quanto all’impegno della comunità sulla salvaguardia dell’ambiente, conclude Musci, «siamo lontani ancora da una vera consapevolezza dei disastri che stiamo combinando al nostro pianeta. Ci vuole più impegno. Viviamo in una comunità, ma non ci si sente appartenenti al proprio territorio. Basta affidarsi ai partiti, agli schieramenti. Bisogna puntare sulle proposte concrete, ragionando in funzione di quello che vorremo lasciare ai nostri figli».
Giulio Carnevale