Tre anni e otto mesi all’investitore di Andrea De Nando. Elisabetta Cipollone: «Ecco quanto vale per la legge italiana la vita umana»
«Tre anni e otto mesi con ancora due gradi di Giudizio, ecco quanto vale per la legge italiana la vita umana».
Con queste dure parole, Elisabetta Cipollone ha accolto la sentenza di condanna a carico di C.A., l’automobilista che investì e uccise a Peschiera Borromeo il figlio Andrea De Nando. Il verdetto è stato formulato ieri, al termine dell’udienza celebrata con rito abbreviato dal Giudice Giuseppe Gennari. «Tutti devono sapere – ha aggiunto Cipollone - che questa legge, così come è formulata, non tutela i nostri figli e in generale la vita umana». In tal senso, la madre di Andrea ha espresso la propria stima nei confronti del Giudice Gennari, sostenendo come questi non avrebbe potuto pronunciarsi diversamente stante la legge attuale. «Ma obiettivamente – ha chiosato la signora Elisabetta - nessuna mamma e nessun papà potrebbero dichiararsi soddisfatti da tale sentenza». Elisabetta Cipollone ha quindi espresso la propria ferma volontà di proseguire nella lotta a sostegno della causa delle vittime della strada.
Redazione Web