“Viviamo il Parco” denuncia gli ecomostri di San Bovio

Raccolta di firme contro la bretella stradale e per l’interramento della BreBeMi

“Cascina Longhignana, unica presenza in zona di una certa rilevanza storica. La cascina fu infatti menzionata dal romanzo manzoniano come tappa del lungo peregrinare di Renzo e Lucia in terra milanese...”. 

Così lo storico peschierese Sergio Leondi in una sua pubblicazione descrive l’area della Cascina Longhignana. Ma oggi non è più così: lo denunciano i cittadini di San Bovio e di San Felice. Incontriamo i vertici dell’associazione “Viviamo il Parco”, nata per la tutela ed il pubblico utilizzo delle aree verdi: Parco Agricolo Sud, Besozza, Carengione e Idroscalo. Il presidente Gianfranco Rizzo e il consigliere Sergio Cadei hanno denunciato la devastazione del territorio, in atto da più di due anni. “Invito tutti i cittadini di buon senso a venire a verificare di persona di come lo skyline di San Bovio sia orrendamente deturpato da due ecomostri invasivi”, dichiara Rizzo. “Stiamo parlando del complesso residenziale ‘Le Terrazze’ e l’insediamento terziario che tutti chiamano Microsoft, ma che proprio da un vostro articolo abbiamo avuto la conferma che forse di Microsoft non si tratterà. Il primo inserito in un contesto a due passi dall’area storica del complesso della Longhignana e a ridosso di un cimitero che sta lì da secoli, il secondo che magicamente da 7 metri previsti inizialmente è stato portato a 21 di altezza, raddoppiando la volumetria e facendo un bel regalo al proprietario dell’area”. Da un rapido conto, l’aumento della volumetria vale a prezzi di mercato diversi milioni di euro.
Negli anni scorsi, il piano edilizio de ‘Le Terrazze’ fu teatro di una polemica fra l’allora Giunta Tabacchi e l’opposizione, la quale accusava l’ex sindaco di aver cambiato il regolamento comunale dei vincoli cimiteriali per dare il via all’insediamento urbanistico. Per quanto riguarda invece l’innalzamento dell’insediamento terziario di via Abruzzi, durante il Consiglio comunale del 14 marzo 2009, l’allora presidente del Consiglio comunale Francesco Ortugno accusò a gran voce l’assessore dimissionario Silvio Chiapella di averli costretti a concedere l’aumento di volumetria per il progetto del polo direzionale.  Il notiziario dell’associazione parla chiaro: “Siamo sotto attacco, se non siamo riusciti a fare nulla per la Microsoft, certo non ci lasceremo portar via quello che rimane della Longhignana”.
L’associazione ha avviato una raccolta di firme per evitare altri scempi sul territorio. I temi per i quali chiedono la partecipazione dei cittadino sono la cancellazione della bretella prevista dal Comune di Peschiera fra il polo terziario in costruzione e la circonvallazione del’Idroscalo e l’interramento della BreBeMi all’altezza di San Felice di Segrate.
“La cosa più incredibile – continua il presidente dell’associazione “Viviamo il Parco” – è come il commissario straordinario insediatosi all’indomani della dimissioni di Francesco Tabacchi abbia approvato la bretella di collegamento fra la Mirazzano-Vimodrone e la circonvallazione dell’Idroscalo. Insieme al raddoppio della SS 164, declassata a strada comunale, porterebbero a un aumento del traffico scellerato, in una zona che il Pgt determina come area di particolare rilevanza storico ambientale”.
Secondo Rizzo, “l’ingresso all’insediamento esistente basta e avanza, non ci sono particolari problemi di traffico, una strada che non si capisce a cosa serva, dato che il flusso veicolare in entrata e in uscita dallo stesso va inversamente al flusso degli abitanti di San Bovio. Io che sono anche un operatore, vorrei capire quali sono le vere motivazioni che ci sono dietro questa strada, la motivazione formale non è sufficiente. Se esiste l’intenzione di portare avanti il progetto bisognerà giustificare l’operato  ai residenti”.
Sergio Cadei, che fra l’altro è anche un sostenitore dell’associazione “Segrate ciclabile”, conclude l’incontro ponendo l’attenzione sulla mancanza di un collegamento ciclo-pedonale per il parco Idroscalo, per San Felice e per Mirazzano. Altresì, accusa i progettisti della pista per Pioltello di aver usato materiali scadenti tanto è lo stato di fatto della ciclabile. Per aver maggiori informazioni e per sapere dove poter firmare la petizione potete telefonare al numero 02.7534238 oppure per e-mail: [email protected].

Giulio Carnevale