Continua lo scontro per le videoriprese

«Abbiamo voluto garantire la massima trasparenza e accessibilità agli atti e ai lavori del Consiglio Comunale - racconta Massimiliano Mistretta, Consigliere Comunale di Rifondazione. «Questo sforzo ci è stato riconosciuto ed è stato apprezzato da moltissimi cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, e ciò ci fa molto piacere». Tuttavia, il Presidente del Consiglio Comunale, Compagnone, il 20 gennaio ha inviato una lettera a Mistretta, chiedendo la sospensione della pubblicazione delle riprese. «La mia affermazione nasce essenzialmente da due motivi entrambi molto importanti - scrive Compagnone nella lettera. «Nella sala del Consiglio Comunale è da tempo affisso un cartello che segnala il divieto delle registrazioni. Inoltre, è necessario garantire la tutela degli interessati (consiglieri), che presupporrebbe, quantomeno, una specifica regolamentazione». Naturalmente, un cartello non può avere autorevolezza solo perché affisso da diversi mesi, quando nessuna legge italiana vieta di registrare una seduta pubblica. Da allora, lungo l'ultimo mese, si sono susseguiti scontri in aula per decidere se rimuovere o meno le telecamere incriminate. Da ultimo, Compagnone ha dichiarato di voler istallare egli stesso telecamere nella sala consigliare, inaugurando un percorso che dice verrà alla luce lungo il 2010. Sicuro è che, il fatto che a settimane dall'inizio di questo dibattito non vi siano state evoluzioni, è un segnale che non vi è alcuna norma che vieti le registrazioni in questione, e la loro divulgazione a favore dei cittadini.

Elisa Murgese