L’artista che viene da via Di Vittorio

Labbra ha vissuto per qualche tempo in via Di Vittorio insieme alla madre Nadia e al compagno Luigi, anch’esso diviso tra il proprio dovere di ausiliario della sosta a San Donato e la propria passione per la musica, che lo spinge a suonare con un proprio gruppo nel fine settimana, smessa la divisa. 
“Ho voluto toccare temi come lo stupro e il bombardamento dei mass-media, fino alla rappresentazione dei pensieri, che sfuggono dal corpo per scappare verso l’alto - ha dichiarato l’artista -. Il mio concetto di espressione parte dalla ricerca nelle strade della metropoli, da cui carpisco personalità, atteggiamenti e oggetti comuni, per poi sviluppare il mio ragionamento continuo, dove curve, geometrie e colori navigano nella mente fino a esplodere sopra una tela”. Paolo ha anche battezzato un nuovo movimento artistico, il “Modernissimo”. Sentiremo ancora parlare di lui.

S.P.