Troppo gravi le lesioni alla testa, è morto Giorgio Falcetto il medico in forza al Policlinico di San Donato Milanese aggredito con un ascia

Martedì era stato colpito mentre smontava dal turno di notte davanti al Pronto Soccorso, subito apparso in gravi condizioni è stato trasportato al San Raffaele per un disperato intervento chirurgico. Lucente: «Atto che ci lascia scossi e attoniti. Vicinanza alla famiglia»

Nei riquadri: a sinistra l'assassino Benedetto Bifronte e, a destra, Giorgio Falcetto 

Nei riquadri: a sinistra l'assassino Benedetto Bifronte e, a destra, Giorgio Falcetto 

Giorgio Falcetto, il medico 76enne aggredito con l'accetta a San Donato Milanese martedì 13 dicembre, è deceduto dopo 36 ore di agonia. Le condizioni del medico erano apparse da subito gravissime e i medici del San Raffaele avevano tentato invano un disperato intervento chirurgico a seguito delle lesioni alla testa provocate dai colpi sferrati con l'ascia da Benedetto Bifronte, un 62enne di Rozzano poi fermato dai carabinieri. Falcetto, originario di Biella, aveva cinque figli ed era laureato nel '70 all'università di Torino. Dopo anni di lavoro nel pubblico in Piemonte, una volta raggiunta la pensione aveva deciso di tornare in prima linea come chirurgo a contratto al pronto soccorso del Policlinico San Donato. Martedì era stato colpito mentre smontava dal turno di notte. Apprendiamo con grande dolore la scomparsa di un medico che ha dedicato la sua vita all'assistenza sanitaria. Benedetto Bifronte, 62enne con precedenti per truffa e armi, è sospettato di omicidio volontario nei confronti del medico Stefano Falcetto, ucciso con una accetta durante una lite banale. Un video girato da un passante, mostra alcuni secondi della discussione tra i due, con il chirurgo in piedi di fianco all'Alfa 147 di Bifronte. La fuga del 62enne, che ha usato strade secondarie e nascosto l'ascia in un palazzo, fa pensare che si trattasse di un'azione premeditata o, al limite, di uno scambio di persona. Per questo motivo il pubblico ministero Giovanni Polizzi ha chiesto al giudice la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere di Bifronte.

Il commento del Consigliere regionale Franco Lucente

«Come Fratelli d'Italia esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia - dichiara il Consigliere regionale Franco Lucente -. Atti di questa portata ci lasciano scossi e attoniti, la violenza non è mai giustificata, ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso. Come rappresentante delle Istituzioni e primo firmatario della Legge regionale che tutela gli operatori sanitari dalle aggressioni approvata nel 2020, mi sento di dire che il legislatore potrebbe inquadrare come norma nazionale il contenuto, introducendo norme di sicurezza ad hoc per episodi del genere, accaduti nelle aree ospedaliere».