Emanuele Patti: nel Pdl locale «non c’è un’intesa», mancano «armonia e coesione»

All’inizio di novembre, in relazione alla presenza di un possibile acquirente per Genia, il Pdl sangiulianese aveva recapitato una lettera all’Amministrazione, chiedendo di rendere nota al Consiglio ogni eventuale trattativa in essere.

All’inizio di novembre, in relazione alla presenza di un possibile acquirente per Genia, il Pdl sangiulianese aveva recapitato una lettera all’Amministrazione, chiedendo di rendere nota al Consiglio ogni eventuale trattativa in essere.

La missiva, tuttavia, recava le firme dei soli consiglieri Maurizio Broccanello e Vito Nicolai, mentre non figuravano quelle di Alfio Catania ed Emanuele Patti. Alla luce di ciò, 7Giorni ha rivolto qualche domanda a quest’ultimo, per fare luce sull’accaduto e chiarire le motivazioni alla base di questa circostanza.

Consigliere, per quali ragioni lei e Alfio Catania non avete firmato il documento presentato dal Pdl?

Noi Consiglieri avevamo stipulato un patto politico, per cui ogni tot di giorni avremmo dovuto vederci per discutere dei problemi della città. Ultimamente però tutto ciò si sta arenando e il Capogruppo (Maurizio Broccanello, ndr) è sembrato viaggiare quasi per conto proprio. Di questa famosa mozione su Genia non ero neppure stato messo a conoscenza: senza che sapessi di cosa si fosse discusso, mi è stato chiesto di firmarla. A ogni modo, il Capogruppo mi ha poi scritto una mail, scusandosi e assicurandomi che circostanze come questa non si ripeteranno.

Pensa quindi si possa parlare di una spaccatura all’interno del Pdl sangiulianese?

Più che una spaccatura non c’è un’intesa; direi una mancanza di armonia e di coesione. La rivendicazione mia e di Alfio Catania è questa: ultimamente il Capogruppo non ci ha più interpellati né convocati per riunioni preconsiliari, non comportandosi correttamente nei nostri confronti. Al momento non c’è una spaccatura, ma se il prosieguo è questo ovviamente il malumore crescerà.  

Pensa che la situazione possa in futuro sanarsi?

Tra qualche tempo ci saranno le elezioni per il nuovo Coordinamento: a seguito di queste non vi saranno più due coordinatori come adesso, ma ce ne sarà uno solo. Spero che questa sia l’occasione per ritrovare compattezza, anche perché nel nostro Partito ci sono correnti diverse e ognuno vorrebbe prevalere. Quando verrà eletto il nuovo Coordinatore dovranno tutti rispettare le regole.

Alessandro Garlaschi