Il Partito Comunista dei lavoratori si oppone ai licenziamenti voluti dalla Bindi

La sezione sangiulianese del Partito Comunista dei lavoratori si erge a difesa dei dipendenti della Bindi, nota azienda alimentare, fortemente penalizzati dal nuovo piano industriale.

Adducendo la motivazione di un calo produttivo del 7%, informano i vertici del Partito, Bindi avrebbe stipulato un accordo con CGIL, CISL, UIL e le RSU in Assolombarda, teso a mettere in mobilità circa 80 lavoratori. In base a tale ristrutturazione del personale, si sostiene, i lavoratori verrebbero sostituiti da lavoratori di cooperative o con contratti a termine, quindi più flessibili e non gestiti direttamente dall’azienda. Per alcuni di questi, inoltre, verrebbe prospettato il cambio delle norme contrattuali, cioè la riassunzione in cooperativa in alternativa al licenziamento. Alla luce di ciò, il PCL chiede a gran voce la difesa dei diritti dei dipendenti, spingendo anche perché venga loro data la possibilità di esprimersi direttamente, preferibilmente attraverso lo strumento del referendum.

Redazione Web