San Giuliano Milanese, la Corte di Cassazione rinviata la causa del concordato Genia: un caso senza precedenti

Il sindaco Segala: « La nostra Amministrazione sta combattendo dal 2016 per “riportare a casa” tutto il patrimonio della città e siamo determinati nel portare avanti tutte le azioni giudiziarie possibili per arrivare a questo risultato»

Marco Segala

Marco Segala Sindaco di San Giuliano Milanese

San Giuliano Milanese, 17 aprile 2024. La Corte Suprema di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria senza precedenti riguardo al caso del Concordato Genia, rinviando la causa "a nuovo ruolo". Questo significa che sarà necessario fissare un'udienza pubblica in quanto non esistono precedenti simili nella giurisprudenza della Corte.

Il caso riguarda una proposta concordataria presentata dal Comune di San Giuliano Milanese in relazione al fallimento di Genia spa in liquidazione. La proposta prevedeva la suddivisione dei creditori in tre classi e metteva a disposizione un importo considerevole per soddisfare i creditori.

Dopo varie fasi processuali, la Corte d'appello di Milano aveva accolto un reclamo, annullando un decreto di omologa del concordato fallimentare e rimettendo gli atti al Tribunale di Lodi. Il Comune di San Giuliano M.se aveva quindi presentato ricorso in Cassazione.

Nell'ordinanza emessa, la Corte ha evidenziato la rilevanza nomofilattica (N.d.R. si intende comunemente il compito di “garantire l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge), l'unità del diritto  della questione sollevata dal ricorso principale e incidentale. In particolare, si tratta di un'interpretazione dell'articolo 127 della legge fallimentare riguardante i soggetti cessionari dei crediti acquisiti dopo la dichiarazione di fallimento e la loro ammissibilità al voto concordatario, inclusi i soggetti delle società di cartolarizzazione.

La Corte ha sottolineato che questa questione è strettamente connessa ad altre questioni sollevate nei ricorsi, in particolare riguardanti le formalità di comunicazione delle cessioni dei crediti per la validità dei voti concordatari. Di conseguenza, la causa è stata rinviata a nuovo ruolo per essere trattata in un'udienza pubblica.

Si tratta di un caso di grande complessità giuridica che richiede un'analisi approfondita delle normative in materia di fallimento e concordato, soprattutto considerando la mancanza di precedenti nella giurisprudenza della Corte Suprema di Cassazione. Resta ora da attendere lo svolgimento dell'udienza pubblica per una decisione definitiva su questa delicata questione legale.

Commenta il Sindaco, Marco Segala: «La questione, di particolare complessità giuridica, riguarda in buona sostanza, il diritto fallimentare e le procedure con cui vengono effettuate le ammissioni al voto e quindi le votazioni delle proposte concordatarie ed esula dal contenuto specifico della proposta concordataria. Eravamo e siamo consapevoli, nonostante alcune posizioni politiche pretestuose e smentite anche da questa Ordinanza, che il caso Genia Spa avrebbe costituito un precedente giurisprudenziale rilevante nel panorama nazionale. Questa Ordinanza, per quanto non decisoria, ha comunque ritenuto ammissibile il ricorso presentato dall’Amministrazione a cura dello studio Zamponi Poggi Carimati Associati, che quindi aveva ed ha tuttora un suo rilevante fondamento giuridico. La nostra Amministrazione sta combattendo dal 2016 per “riportare a casa” tutto il patrimonio della città e siamo determinati nel portare avanti tutte le azioni giudiziarie possibili per arrivare a questo risultato. Auspichiamo che la Suprema Corte fissi quanto prima l’udienza pubblica e si pronunci definitivamente su questa vicenda».