Inaugurata al Verdi di Segrate la mostra "Nel buio si vive?" visitabile fino al 20 giugno
Inaugurata, sabato 7 giugno al Centro Verdi di Segrate – a fare gli onori di casa l'Assessore alla cultura Guido Pedroni - la personale della pittrice Santina Portelli dal titolo “Nel buio si vive?”.
Così Santina Portelli, nata nel '48, siciliana di nascita e milanese d'adozione, pittrice e psicologa, parla del suo primo contatto con la pittura. Santina dipinge fin da bambina e si forma come “ragazza di bottega” in vari laboratori, studiando storia dell'arte e sperimentando varie tecniche e stili, in un percorso artistico, spinta dal desiderio di provocare, stimolare, comunicare, “esserci”. «Negli anni '70 la mia pittura all’epoca era una pittura di “scontro” - scrive - pur essendo una ragazza allegra, ero anche molto riservata, così, durante l’adolescenza, la pittura divenne uno strumento per comunicare tutti i sentimenti che non riuscivo ad esprimere in altro modo; tutta quella parte nascosta che mi apparteneva e che nessuno riusciva a capire: la rabbia, il dolore, l’urgenza di fare domande e avere risposte attraverso quadri simbolici con colori scuri e stridenti e tele fatte di getto. La chiamavo “la pittura di stomaco”. Nel 1966 divenni borsista dell’Associazione V.D.M.F.K. - Associazione mondiale che promuove artisti che dipingono con la bocca e/o con il piede - la pittura divenne, allora, per me lavoro e possibilità di emancipazione. Nel 1985 mi sono laureata in psicologia clinica e ho iniziato a collaborare con alcune università per la formazione d’insegnanti e psicologi, a Roma e a Milano. Dopo la laurea, la pittura è tornata a essere una scelta, diventa pittura “d'incontro”: più ricerca e meno simbolismo, molta più atmosfera, tele curate, “scoperta” dei colori chiari. Tempo fa un amico mi ha chiesto come io vivo l'arte, dove la trovo e in che cosa. Negli anni ho osservato che alcune persone “sentono” prima di altre “cosa c'è nell'aria”. Intendo dire l'esigenza dello spirito, individuale e collettivo, l'origine propulsiva di un cambiamento, la “nascita di un futuro” che è già presente, ma che purtroppo la maggior parte non avverte. Queste persone penso che siano principalmente: i bambini, i vecchi, i matti e gli artisti. L'artista credo che dovrebbe essere sempre in questa ricerca».
«L’Arte è sporcare,
Sporcarsi, imbrattarsi,
Lasciarsi andare
Per poi… dare la Vita.
Non penso la vita,
La amo,
La vivo,
Le corro incontro
e… mi lascio prendere»
Santina Portelli sarà presente e disponibile a incontrare chi vorrà conoscerla durante tutto il periodo della mostra (dal 7 al 20 giugno, tutti i giorni dalle 16 alle 19 nella Sala esposizioni del Centro Verdi in via XXV Aprile a Segrate).