Segrate, processo T-Red in fase conclusiva: a sei anni dall'inizio dell'inchiesta, la sentenza di 1° grado potrebbe arrivare a novembre

Processo T-Red in fase conclusiva. Dopo oltre sei anni dall’inizio dell’inchiesta, la sentenza finale di primo grado potrebbe arrivare già ai primi di novembre. Tra gli imputati anche il Sindaco di Segrate Adriano Alessandrini, indagato per abuso d’ufficio, il comandante della Polizia Locale Lorenzo Giona e il suo allora vice Dario Zanchetta, ai quali si contesta anche il reato di turbativa d’asta.

Otto le condanne richieste a conclusione della requisitoria formulata dal Pm Alfredo Robledo lo scorso 16 ottobre davanti alla IV sezione penale del Tribunale di Milano. Un anno al sindaco Alessandrini, un anno e sei mesi più una sanzione di 2mila euro per il comandante Giona e un anno e mille euro per l’ex vice Zanchetta. Cinque anni di reclusione e 5mila euro di ammenda, invece, per l’imprenditore Raoul Cairoli, all’epoca amministratore della Citiesse, l’azienda distributrice in esclusiva dei T-Red e tre anni e 3mila euro per Giuseppe Astorri, direttore commerciale della Scae, la ditta che a Segrate vinse l’appalto presentando una offerta migliore della sua fornitrice, la Citiesse, cui si impegnava però a versare l’80% di quanto incassava dal comune. Per loro l’accusa è anche più grave: associazione a delinquere. Un vero e proprio “cartello” tra aziende – secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dal Pm Robledo – per vendere con una soluzione “chiavi in mano” i T-Red alle amministrazioni pubbliche di tutta Italia. Bandi di gara confezionati ad hoc, un semplice “copia e incolla” – sempre secondo la tesi del Pm - con documentazione fornita direttamente dalle società interessate. Ma ricostruiamo brevemente gli antefatti segratesi: la vicenda risale ancora al 2006 quando il Comune di Segrate fece installare le telecamere T-Red – in gergo “vampiri rossi” - sulla via Cassanese. Cinque apparecchi su quattro semafori e un giallo fulmineo che costringeva gli automobilisti a inchiodare bruscamente, con il rischio di essere tamponati, o a imboccare velocemente l’incrocio prendendo così la multa. Una vera strage: più di 35.000 cittadini multati in soli nove mesi. Fu allora che iniziarono i primi sospetti e le proteste. Segrate finì sotto i riflettori della stampa locale e nazionale, ma non solo. Ricordiamo che dello “scandalo T-Red” si interessò anche la “Iena” Viviani dedicando gran parte di una puntata della trasmissione alla vicenda. Torniamo ai fatti: le apparecchiature sulla Cassanese furono sequestrate nel 2007 a seguito dell’esposto – in cui si ipotizzavano una serie di “irregolarità” connesse alla gara d’appalto indetta dal comune di Segrate - presentato dall’Avvocato Francesca Fuso, oggi in aula per difendere i multati, non solo segratesi, costituitisi parte civile nel processo. E a far chiarezza sui capi d’accusa nei confronti degli imputati Giona e Zanchetta è sempre lei. Nella sua arringa - seguita alla requisitoria del Pm Robledo – tra le tante affermazioni abbiamo sentito queste parole: «Questi – (Giona e Zanchetta, ndr) - avrebbero demandato a terzi, nella fattispecie a un soggetto privato (la Citiesse) alcune attività - quali l’installazione, l’attivazione delle apparecchiature T-Red, nonché il prelievo e l’elaborazione dei dati - che dovrebbero essere espletate in presenza di Pubblici ufficiali». L’attività degli agenti quindi si limitava – sempre secondo la ricostruzione dell’avvocato Fuso - «a ricevere un cd rom con i fotogrammi e a inviare poi i relativi verbali, abdicando così a un preciso dovere. Sete di denaro e necessità di rimpolpare le casse comunali, non prevenzione e sicurezza sulle strade», queste le pesanti affermazioni pronunciate nell’arringa. A oggi, però, tutto sembrerebbe confermare la tesi dell’accusa secondo cui «quei famosi T-Red altro non erano che mezzi pensati e utilizzati dal Comune per far cassa». Ora la parola spetta alla difesa. Oggi – mercoledì 23 ottobre alle ore 9,30 – le arringhe difensive degli Avvocati di Alessandrini, Giona e Zanchetta.
Cristiana Pisani