I tabaccai locali si oppongono alle misure drastiche contro il fumo

Le nuove proposte antitabacco alimenteranno il mercato di contrabbando. Questa l'opinione diffusa tra tabaccai e cittadini che si chiedono che cosa significhi produrre una sigaretta unica per sapore e gusto.

«Bruxelles nuoce inutilmente alle nostre aziende e rilancia il contrabbando». Anche i tabaccai di Settala hanno aderito alla giornata di protesta del 6 settembre, indetta dalla Federazione Italiana Tabaccai e dai colleghi europei. Per dire "no" all’adozione di misure che modifichino la Direttiva europea sul Tabacco, tagliate sul modello politico australiano. In quel Paese, infatti, dal primo dicembre, i pacchetti di sigarette saranno no logo e avranno uno sfondo di colore olivastro su cui verranno stampate immagini shock. Una campagna che si presenta come dura lotta al tabagismo. E applaudita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) secondo cui ogni anno, a causa del fumo, muoiono nel mondo 5,4 milioni di persone. Ma nascondere i pacchetti di sigarette dietro scansie, rendere tutte le sigarette uguali per sapore e per gusto e mettere in vendita pacchetti dal crudo packaging, anche secondo gli esercenti e gli abitanti di Settala non servirà a nulla. Perché i gusti di un fumatore sono radicati e chi vorrà continuare a fumare, fumerà. E per trovare il pacchetto di sigarette a cui si è abituati c’è il rischio che si vada a incrementare il traffico illegale di contrabbando. «Con queste norme si mette in crisi un’intera filiera costituita da migliaia e migliaia di lavoratori e - aggiunge Stefania Sestagalli della Tabaccheria San Giorgio - noi esercenti dobbiamo essere compatti, compreso chi gestisce un’attività all’interno di centri commerciali».

Alessandra Moscheri