Via Bellini e convenzione "Stogit" gli argomenti più gettonati a Settala

Scelte politiche che non aiutano l’economia del Comune. Questa la critica mossa alla maggioranza dai partiti di Pdl e Lega, a Settala. Durante l’ultimo Consiglio Comunale, il Pdl si è infatti astenuto dal votare l’approvazione della cosiddetta convenzione “Stogit”, la società di stoccaggio del gas.

Secondo Alessandra Mercanti, capogruppo del Pdl di Settala, questo accordo in origine prevedeva che nelle casse comunali sarebbero dovute entrare 400mila euro, mentre 50 mila euro sarebbero state destinate al Parco Agricolo Sud Milano. È accaduto invece che, dopo un lungo iter e molteplici vicissitudini, la maggioranza è riuscita a concludere la trattativa e a introitare una cifra pari a 300 mila euro. Nonostante la soddisfazione della giunta per aver concluso un negoziato e di poter disporre di un’importante somma, l’opposizione si dichiara scettica per la cifra pattuita.

 

Diatribe politiche e partitiche a parte,  resta il fatto che 100mila euro in meno potrebbero influire sul bilancio. «Con il Patto di Stabilità – sintetizza Alessio Tagliaferri (Pdl) – bisogna garantire una parità tra entrate e uscite». Taglia corto il primo cittadino di Settala, Enrico Sozzi che risponde in tono ironico al Pdl: «La politica a volte rischia di essere un compromesso bene, in questo caso lo è. Abbiamo cercato di operare al meglio e abbiamo guadagnato un’entrata di cui poter disporre».

 

Altra questione dibattuta in Consiglio comunale è stato il destino dell’area di via Bellini, dove saranno realizzate da alcune cooperative varie palazzine in edilizia convenzionata. Un progetto complesso, una commistione di residenziale e commerciale, pubblico e privato. Il dubbio sollevato dalla minoranza è che quei sette edifici, per ora ipotizzati sulla carta, non rispondano ai reali bisogni dei cittadini, oltre «a rappresentare un impatto negativo sul territorio» come ha dichiarato il consigliere Achille Erba (Lega Nord).  

 

Il Comune avrebbe preso come punto di riferimento per monetizzare l'operazione alcuni valori stabiliti dal Cimep, ora in fase di scioglimento. In base a quella norma, se la superficie non residienziale fosse stata superiore al 45%, il costo degli appartamenti sarebbe dovuto scendere da 1.440 euro a 1390 euro al mq. 

«Il costo sarà deciso dalla Giunta - sottolinea Alessandra Mercanti, capogruppo del pdl - si parte da un valore di circa 1.496 euro al mq, ma il prezzo lieviterà. Perché sia chiaro, lì un appartamento di 95mq con posto auto verrebbe a costare sulle 312 mila euro». Un costo che non sembra proprio rientrare nella categoria dell'edilizia convenzionata. Opinione condivisa da alcuni cittadini che muovono critiche all’ipotesi di costruire box interrati in una zona dove, a loro avviso, potrebbe essere necessario rendere impermeabile la falda acquifera e in cui si potrebbero rendere indispensabili le palificazioni. Opere che andrebbero a incidere sui costi di realizzazione e vendita.

 

Alessandra Moscheri