Ospedale Predabissi, è record di aggressioni al personale sanitario: cinquanta in cinque mesi

Il Pd lombardo ha stilato un report sulle intemperanze, a volte anche molto gravi, nei confronti di medici e infermieri delle strutture pubbliche della Città Metropolitana di Milano. L’Asst Melegnano-Martesana registra un +107% di casi

L'ospedale Predabissi di Vizzolo

L'ospedale Predabissi di Vizzolo

Le aggressioni agli operatori sociosanitari negli ospedali della città metropolitana di Milano rischiano a fine 2022 di concludersi con un 41% in più rispetto al 2021. È quanto emerge dal report stilato dai Consiglieri regionali del Pd Carmela Rozza e Fabio Pizzul che hanno analizzato nel dettaglio il livello di sicurezza nelle strutture sanitarie pubbliche di Milano e della Città Metropolitana.
 
A fronte di 209 aggressioni fisiche nell'intero 2021, nel periodo tra gennaio e maggio 2022 se ne contano infatti già 106, con un incremento stimato del 22%. Numeri ancora più alti se si parla di aggressioni verbali: qui dalle 444 segnalazioni del 2021, si è già arrivati a 278 tra gennaio e maggio del 2022, con un aumento stimato del 50%. Andando nel dettaglio, le aggressioni estreme che prevedono ad esempio l'utilizzo di un'arma, nel 2021 sono state 3 ma nel 2022 ne sono state già segnalate 2; quelle severe, che possono creare danni fisici al personale, causati ad esempio da ripetuti calci e pugni, sono state 28 nel 2021 e già 18 nei primi cinque mesi del 2022.
 
Dai numeri presentati da Rozza e Pizzul relativamente ad alcune Asst dell'hinterland, si nota come l'Asst Rhodense si aggiudichi un poco lusinghiero primato, registrando 122 aggressioni nel 2021, cioè il numero più alto tra i presidi ospedalieri milanesi (+128%). Ma neppure l’Asst Melegnano-Martesana se la passa meglio, con +107% rispetto all'anno precedente. Qui si inseriscono i dati relativi all’ospedale Predabissi di Vizzolo, principale nosocomio dell’Asst melegnanese. Nei primi cinque mesi del 2022, infatti, gli atti violenti che hanno colpito medici e infermieri sono stati 50, in pratica una media di 10 al mese. Un dato ancora più allarmante se si considera che, nell’intero 2021, episodi simili erano stati 31.

«La sicurezza di infermieri, tecnici e medici deve diventare una priorità - argomenta Carmela Rozza -. Nel 2020 abbiamo approvato in consiglio regionale una legge sulla sicurezza del personale sociosanitario, che mi vede tra i primi firmatari insieme al consigliere di Fratelli d'Italia Franco Lucente. Nel luglio 2021 questa legge diventa operativa ma ad oggi la giunta Fontana ha solo nominato il tavolo tecnico che dovrà essere di supporto alla stesura delle linee guida. Abbiamo quindi una legge che non viene applicata. Noi chiediamo che da settembre la giunta solleciti i direttori generali a implementare il monitoraggio delle aggressioni – conclude Rozza -, ad aprire l'interlocuzione con le prefetture per individuare le migliori modalità di contenimento di queste aggressioni e a convocare il tavolo che dovrà redigere le linee guida valide in tutti i presidi sanitari della Lombardia».

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