Chiusura Galleria di Vigliano, Caputo invece di criticare i rappresentanti del territorio dovrebbe chiedere scusa per anni di abbandono al Sud Est

Le parole della consigliera delegata alle Infrastrutture di Città Metropolitana mostrano l'incapacità di ascoltare le esigenze di un territorio che da anni denuncia disservizi e carenze infrastrutturali. 10 criticità mai risolte.

La Consigliera delegata alle Infrastrutture di Città Metropolitana Daniela Caputo

La Consigliera delegata alle Infrastrutture di Città Metropolitana Daniela Caputo sullo sfondo della grafica il sottopassaggio di Peschiera Borromeo, una delle criticità del Sud Est Milano

Si fa presto a invocare la sicurezza...

Le dichiarazioni della consigliera delegata alle Infrastrutture di Città Metropolitana, Daniela Caputo, in risposta alle critiche emerse, ed espresse del consigliere  metropolitanoVera Cocucci e dell’assessore regionale ai trasporti Franco Lucente, non fanno altro che evidenziare l’arroganza e l’incapacità di un ente di affrontare con serietà le istanze del territorio. Invece di prendere in considerazione le gravi problematiche sollevate, Caputo liquida le preoccupazioni espresse da Cocucci e Lucente come "polemiche strumentali e politiche … senza costrutto", senza rendersi conto che questi rappresentanti sono la voce di cittadini esasperati da anni di abbandono. Poco importa la loro appartenenza politica.

Caputo, probabilmente, avrebbe fatto meglio a tacere invece di puntare il dito contro chi lavora per il territorio. Franco Lucente, ad esempio, da sempre impegnato nella difesa delle istanze del Sud Est Milano, è riuscito a ottenere risultati concreti, come il finanziamento per la realizzazione di due rotatorie sulla SP Cerca. Un intervento fondamentale per la sicurezza stradale che Città Metropolitana non aveva mai preso sul serio, lasciando che la situazione degenerasse. L'attivismo di Lucente, fin da quando era consigliere regionale, ha portato benefici tangibili in un contesto dove l’ente metropolitano ha dimostrato totale disinteresse.

Ecco un elenco delle maggiori criticità della Paullese e del Sud Est Milano che Città Metropolitana di Milano non affronta con decisione :

1.     Illuminazione assente: Lungo la Paullese e nelle rotonde principali, l'illuminazione è spenta da anni senza che sia stato effettuato alcun intervento di ripristino.

2.     Desemaforizzazione Paullese: La presenza di semafori non adeguati all'altezza di via Gela e di via Angelo Moro a San Donato crea lunghe code, contribuendo al traffico e ai disagi per i pendolari. Lo scavalco di questi semafori è inserito nel piano triennale delle opere pubbliche di Città Metropolitana da oltre 20 anni ma non sono mai stati finanziati.

3.     Sovrappasso Pantigliate-Mediglia abbandonato: Questo sovrappasso è stato abbandonato da più di un decennio, nonostante numerosi impegni di ripristino e riqualificazione. I lavori non sono mai iniziati, lasciando la struttura in uno stato di degrado.

4.     Parcheggio di Vigliano in stato di abbandono: Ridotto a una discarica, il parcheggio di Vigliano è una delle tante aree lasciate all’incuria senza alcun intervento da parte di Città Metropolitana.

5.     Cartelli abusivi lungo la Paullese: La presenza di cartelli pubblicitari abusivi sulla Paullese è stata confermata dagli uffici di Città Metropolitana, ma ne sono stati rimossi pochissimi nel 2022,  favorendo così l'illegalità , la concorrenza sleale, ma sopratutto compromettendo la sicurezza degli utenti della strada, in quanto i manufatti senza permesso non possono considerarsi a norma.

6.     Mancata manutenzione del verde: Lungo la Paullese non viene effettuata una manutenzione adeguata del verde, contribuendo al degrado dell'area e alla mancanza di sicurezza stradale.

7.     Trasporto pubblico inefficiente: I pendolari e gli studenti devono affrontare ogni mattina un vero e proprio percorso a ostacoli a causa dell'inefficienza del trasporto pubblico, che spesso non garantisce la puntualità e la copertura adeguata delle aree.

8.     Raddoppio della Paullese incompleto: Il raddoppio della Paullese, un intervento atteso da anni, è stato realizzato solo in parte, lasciando l’arteria principale ancora insufficiente a gestire il traffico.

9.     Politiche di mobilità inadeguate: La scelta di mettere il ticket sull'area di Milano anche nei giorni festivi, insieme a posizioni rigide sull'Area B, penalizza i residenti dell'hinterland che non dispongono di un trasporto pubblico adeguato per raggiungere il centro di Milano.

10.  Pompe di sollevamento vecchie e non adeguate: Le pompe di sollevamento della galleria di Vigliano e di Peschiera Borromeo sono vecchie e non in grado di sopportare i carichi a cui sono sottoposte, causando frequenti malfunzionamenti e allagamenti.

La critica di Caputo appare quindi non solo fuori luogo, ma anche offensiva nei confronti di chi rappresenta un territorio troppo spesso dimenticato. Cocucci e Lucente non stanno facendo polemiche per il gusto di farlo: stanno semplicemente facendo il loro dovere, ossia rappresentare le esigenze dei cittadini che li hanno eletti con un consenso ampio e trasversale. Cittadini che chiedono, ormai da anni, interventi lungimiranti e una gestione attenta delle infrastrutture. La Galleria di Vigliano è solo l’ultimo esempio di una serie di inefficienze e mancanze da parte di Città Metropolitana.

Caputo parla di sicurezza e di interventi necessari a garantire la circolazione in condizioni ottimali. Tuttavia, questa preoccupazione per la sicurezza sembra essere un tema tirato fuori solo quando è ormai troppo tardi. Non si può infatti parlare di sicurezza quando l’illuminazione lungo la Paullese è assente da anni, o quando i semafori causano code interminabili. La sicurezza non è solo un intervento emergenziale a seguito di un evento meteorologico eccezionale; è una costante attenzione alle infrastrutture, è manutenzione programmata, è ascolto delle necessità dei cittadini.

La chiusura della galleria di Vigliano è un problema che va oltre l’evento contingente. Si inserisce in un quadro più ampio di degrado e di mancato interesse per un'area che rappresenta una delle principali arterie di collegamento tra Milano e i comuni limitrofi. Non si può accettare che la gestione della Paullese sia lasciata in balia degli eventi, senza un piano d'azione concreto e senza un dialogo costruttivo con il territorio. Le piogge torrenziali e i conseguenti malfunzionamenti non possono essere la giustificazione eterna per la mancanza di interventi strutturali.

I cittadini del Sud Est Milano non chiedono miracoli. Chiedono una gestione responsabile e interventi mirati che rispondano alle esigenze reali della comunità. Chiedono che le loro istanze vengano ascoltate e che i rappresentanti politici, come Lucente e Cocucci, non vengano screditati quando sollevano problemi oggettivi e propongono soluzioni concrete. Le loro critiche sono la voce di chi ogni giorno è costretto a subire disservizi e a fare i conti con un sistema di trasporti inefficiente e infrastrutture fatiscenti.

Caputo, con le sue dichiarazioni, dimostra di non comprendere l'entità del problema e, ancor peggio, di non voler prendere in considerazione le istanze del territorio. Invece di attaccare chi lavora per migliorare la situazione, la consigliera avrebbe dovuto rivolgere le sue scuse ai cittadini, riconoscendo l’incapacità di Città Metropolitana di gestire adeguatamente il Sud Est Milano. L’autovelox sulla Paullese funziona alla perfezione, portando multe e sanzioni a chi supera i limiti di velocità, ma tutto il resto sembra essere lasciato all’incuria.

Il Sud Est Milano merita di più, merita rappresentanti che ascoltino e agiscano in modo concreto. Merita un’ente metropolitano che non si limiti a sollecitare interventi in ritardo, ma che pianifichi e prevenga situazioni di emergenza. Le scuse sarebbero il minimo segnale di rispetto nei confronti di una comunità stanca di promesse e di chiacchiere. È tempo che Città Metropolitana prenda sul serio il ruolo per cui è stata creata, assumendosi le responsabilità di anni di abbandono e iniziando un dialogo costruttivo con chi amministra, vive e lavora in questo territorio.

Consigliera delegata Daniela Caputo, se volesse noi di 7giorni saremmo disponibili a farle visitare le criticità di una zona che probabilmente non conosce a sufficienza. Per farle toccare con mano cosa vuole dire vivere e lavorare nel Sud Est Milano.


Giulio Carnevale