Perché il PD dovrebbe fare quello che non hanno fatto i M5S cinque anni fa in una situazione con indici economici peggiori di oggi?

L’opinione di Moreno Mazzola

Moreno Mazzola

Moreno Mazzola .

Il voto ci restituisce una nazione profondamente trasformata. La cartina che confronta l’Italia del 2013 a quella attuale, rende plasticamente i profondi. Centrodestra a trazione leghista e M5S sono i vincitori indiscussi, mentre la sinistra complessivamente presa sembrerebbe fuori gioco. Oggi l’onere di governare spetta ai vincitori ma siamo in una situazione complessa che necessità di attente valutazioni per evitare di andare di nuovo al voto in tempi brevi rendendo difficile il proseguimento delle azioni per uscire definitivamente dalla crisi. Tutti i commentatori politici ritengono che il PD debba assumersi la responsabilità di sostenere un governo. Perché il PD dovrebbe fare quello che non hanno fatto i M5S cinque anni fa in una situazione con indici economici peggiori di oggi? Il PD allora chiese al M5S di assumersi la responsabilità di governo e i grillini fecero lo streaming del colloquio deridendo e umiliando i vertici PD di allora aprendo nei fatti alla formazione di un governo PD supportato da pezzi di centrodestra. Allora perché il PD dovrebbe fare quello che loro non fecero? Perché il PD è forza di governo e nell’interesse della nazione e dei cittadini dovrebbe, secondo me, assumere la seguente posizione: - Il Pd non suggerendo nessuna strada al presidente Mattarella si rende disponibile a supportare la nascita di un nuovo governo, sia a guida M5S, sia a guida centrodestra oppure tecnico; - governo a termine con obiettivo principale quello di preparare la nuova legge elettorale che garantisca la governabilità per cinque anni di chi vince; - 3/4 grandi idee progettuali (con la creazione di posti di lavoro al centro del programma), da discutere e concordare insieme, in trasparenza, per tenere il paese dentro l’Europa e per gestire la crescita (modello Germania); - nessun parlamentare del Pd nel governo e, entro un anno, come da obiettivo principale, andare a nuove elezioni con nuova legge elettorale; - in caso d’ipotesi diverse da questa il PD farà opposizione costruttiva di chi ce la farà a costruire un governo. La sconfitta del PD viene da lontano, dall’eccessiva personalizzazione del referendum del 4 Dicembre, dall’incapacità di tenere insieme le diverse anime (quando ci si divide si perde); dall’incapacità di valorizzare il buon lavoro fatto; dall’incapacità di recepire e di dare risposte ai bisogni e alle necessità della popolazione che ancora soffre la crisi e non ha visto gli effetti positivi delle riforme. Il Pd prendendo atto dei risultati delle elezioni deve avviare un ripensamento della sua politica. Il percorso congressuale non dovrà essere l’ennesima caccia alle streghe ma deve servire per rilanciare l’azione del PD per ricostruire la propria base sociale. Oggi il problema non è Renzi, io che non sono mai stato un renziano ritengo che abbia fatto molte più riforme lui di quanti l’hanno preceduto. Riforme sempre sbandierate da chi lo precedette ma mai fatte. Oggi il problema del PD è come fare a parlare e dare soluzioni ai bisogni dei cittadini, come fare ad allargare il consenso e recuperare chi ha deciso di non votare PD perché ammaliati dalle proposte di altri o perché delusi dal vizio atavico della sinistra che invece di discutere al proprio interno e di fare sintesi delle diverse posizioni si divide indebolendo la/le proposta/e politica e eventuali future azioni di governo.
Moreno Mazzola

“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.” – Seneca

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1 commenti

epicuro :
Giustamente, come da lei sostenuto, il PD deve collaborare a formare un governo di scopo anche e anzitutto perchè è esso stesso responsabile di aver approvato una legge elettorale che è una vera schifezza. Sarebbe ora che tutti questi politicastri, vecchi e nuovi, si decidessero ad approvare una legge a doppio turno elettorale che permetta, al secondo turno, di dare la maggioranza dei seggi al vincitore e così non si hanno più scuse per non governare. Ovviamente ai partiti che al primo turno non superano il 10% del quorum un calcio nel sedere, nessun rimborso, così si spera, una volta per tutte, di levarci dalle scatole tutta la fuffa di personaggi ambigui, inconsistenti e inesistenti che popolano la giungla politica di questo disgraziato paese. Infine, dispiaciuto per la fine che ha fatto la sinistra italiana ma non mi sento di versare lacrime per gentaglia che ha tradito i principi fondamentali della cura e tutela degli interessi del popolo italiano, dei ceti più deboli, da quando Occhetto ha voluto smacchiarsi la camicia rossa, facendola diventare di un blando rosa chiaro, grazie anche alla contaminazione di frange di democattocristiani come Renzi e affini, il PD non ha più nulla a sinistra, nemmeno il cuore, piuttosto sarebbe meglio che cambiasse nome in Partito Democratico Cristiano e anche così c'è da rimpiangere la vecchia balena bianca. Infine, se un partito legalizza la schiavitù con la riforma del lavoro e la cancellazione dell'art. 18, si preoccupa prima dei migranti e abbandona tutti gli italiani in difficoltà, dal nord al sud, per poi cercare di riscattarsi con l'elemosina di 80 € e nemmeno per tutti... meglio che facciano harakiri da soli prima che a farli fuori sia la rabbia dei cittadini, e se non lo capiscono allora sono veramente dei marziani. | mercoledì 21 marzo 2018 12:00 Rispondi