Peschiera, Consultorio famigliare a Fondazione Carlo Maria Martini, arrivano finalmente le risposte dell'amministrazione comunale

In un lungo comunicato stampa, l'amministrazione Molinari respinge tutte le critiche: «Le elezioni si avvicinano ed è chiaro che la polemica in atto è utile a coloro che hanno un disperato bisogno di riacquisire notorietà strumentalizzando il tema»

Il Comunicato diffuso nella sera del 27 maggio 2020 dal Comune di Peschiera

Peschiera Borromeo 27 maggio 2020 - L’Amministrazione Comunale di Peschiera Borromeo, con l’apertura del nuovo Consultorio Famigliare, ha scelto di mettere a disposizione della Città un servizio essenziale per le famiglie, assente da ormai 7 anni in seguito alla chiusura, passata completamente inosservata dalle forze politiche di allora, del consultorio pubblico presente. Con delibere n°94 del 5/4/2017 e n°238 del 23/9/2017 la Giunta decide il luogo di apertura di un consultorio nella sede di via Due Giugno, approva quindi le risultanze del concorso di idee bandito e avvia il procedimento per l’individuazione del gestore indipendente.

I locali di via Due Giugno, di proprietà comunale, erano ormai vuoti dal 2015, anno in cui la Fondazione Don Gnocchi ha interrotto il servizio di riabilitazione motoria per persone con disabilità, a causa della non conformità degli spazi ai requisiti strutturali richiesti da ASL.
L’Amministrazione Comunale ha quindi scelto con consapevolezza di ridare nuova vita a quegli spazi ormai abbandonati e inutilizzati, riqualificandoli secondo le normative vigenti attraverso la realizzazione dei servizi igienici, il completo rifacimento degli impianti e dell’impianto di aerazione, per poi poterli successivamente rendere disponibili all’erogazione di un servizio rivolto alla nostra Città.
Tale investimento, del valore finale collaudato di €157.810,30 (incluso IVA e oneri sicurezza) assegnati nel febbraio 2019 attraverso bando ad evidenza pubblica all’impresa che ha realizzato i lavori, ha consentito a Peschiera Borromeo di arricchire il patrimonio pubblico di un bene riqualificato e funzionale, indipendentemente dalla destinazione d’uso dello stesso. La progettazione definitiva, la progettazione esecutiva e la direzione lavori, sempre affidata tramite gara a evidenza pubblica, hanno avuto un costo complessivo di €24.407,56. In totale il costo di realizzazione del consultorio è stato dunque di €182.217,86.

L’iter amministrativo è proseguito attraverso la pubblicazione della manifestazione d’interesse in data 6/3/2019 per individuare il soggetto privato accreditato con Regione Lombardia per la gestione del Consultorio Famigliare. Alla manifestazione d’interesse partecipa solo la Fondazione Carlo Maria Martini ONLUS e a norma di legge, in presenza di un unico soggetto partecipante, non risulta quindi necessario procedere ad altre forme di evidenza pubblica. La commissione tecnica approva i risultati il 15/4/2019 e il soggetto scelto accetta l’incarico nello stesso mese.
Viene siglato con l’ente gestore un contratto d’affitto al canone di €2.650, canone stabilito dal Regolamento Comunale del 2015 e che l’Amministrazione applica a tutte le Onlus e Associazioni che operano in locali comunali, un contratto della durata di 9 anni, più un eventuale rinnovo per altri 9 anni.

Attraverso la Legge Regionale n.44 del 6 settembre 1976, i Consultori Famigliari vengono identificati come “l’istituzione preposta al servizio per l'educazione sessuale, per la procreazione libera e consapevole, per l'assistenza alla maternità, all'infanzia e alla famiglia”. Il Consultorio Famigliare è oggi un servizio territoriale multi-professionale orientato alla prevenzione ed alla promozione della salute e del benessere nella donna, nella coppia e nella famiglia ed integra al suo interno l’assistenza sanitaria e sociosanitaria agli utenti.

Fin dalla emanazione della DGR 2569/2014 Regione Lombardia getta i pilastri della sua visione sui Consultori Familiari e:
•ne consente la gestione anche ad enti accreditati del privato sociale
 
•consente l’esercizio dell’obiezione di coscienza, disciplinato dall’art. 9 della legge 194 nonché dalle norme dettate dal Codice Deontologico degli Ordini dei Medici.
•definisce i requisiti di cui gli enti privati si devono dotare per ottenere l’accreditamento e quindi ottenere i fondi che coprono i servizi socio-sanitari erogati.
È con questo quadro normativo che l’Amministrazione si è confrontata per riportare un consultorio affidabile a Peschiera Borromeo. Ed è evidente che un discrimine rispetto alla confessionalità degli operatori interessati non sarebbe stato assolutamente lecito.

Il Sindaco Caterina Molinari dichiara:
«L’assenza di un servizio pubblico essenziale per le famiglie della nostra Città, private di consultorio pubblico da ormai sette anni, è il motivo per cui è stato intrapreso l’iter che ha portato all’apertura del nuovo servizio. L’indifferenza politica di chi ci ha preceduti, davanti alla privazione che i cittadini di Peschiera Borromeo sono stati costretti a subire, ci ha motivati a trovare una risposta al vuoto che si è creato in questi anni. Il consultorio pubblico di riferimento per il nostro distretto sanitario si trova a Paullo, che nonostante possa considerarsi relativamente vicina, non è certo facilmente raggiungibile attraverso i mezzi pubblici, soprattutto quando i principali fruitori sono donne in gravidanza, neo mamme o famiglie con bambini, magari sprovviste di auto.
Non accettiamo che venga messo in discussione un REGOLARE iter amministrativo che ha portato
all’identificazione di un ente gestore privato accreditato da Regione Lombardia.
Non accettiamo che venga messa in discussione la professionalità tecnica di coloro che hanno supportato l’Amministrazione nella realizzazione di questo iter attraverso i loro atti amministrativi e la loro personale preparazione.
Non accettiamo che venga messa in discussione l’opportunità di donare alla Città un servizio essenziale e soprattutto non accettiamo che una “polemica politica” possa mettere a rischio la riattivazione di un servizio atteso ormai da sette anni.
Troviamo davvero irresponsabile e intellettualmente poco onesto dichiarare, anche pubblicamente per bocca di un’illustre esponente PD e primario, che i costi sostenuti dall’Amministrazione per rendere agibili e a norma i locali di via 2 Giugno fossero pari a 350.000€, quando ripristinare l’agibilità e la funzionalità è costato poco più della metà. È altrettanto irresponsabile dichiarare che tali somme siano state un occulto finanziamento alla Fondazione, perché sono serviti esclusivamente per ristrutturare e rendere agibile un bene del patrimonio pubblico che è e resterà all’interno del demanio anche quando i locali dovessero cambiare uso, somme che sarebbero servite in ogni caso, qualora qualsiasi amministrazione avesse voluto renderli utilizzabili.
Sono passati anni ormai dall’avvio della procedura relativa al Consultorio. In questi anni nessun operatore si è fatto avanti, nessuno ha fatto ricorso rispetto alla manifestazione d’interesse, all’aggiudicazione al gestore, ai lavori eseguiti. Si è data abbondante pubblicità a ciò che stava accadendo nei locali di via 2 Giugno, sia sugli organi comunicativi, sia in Consiglio Comunale.
Non cavalchiamo, al contrario di altri, l’obiettivo della notorietà politica scegliendo di uscire dall’ombra attraverso la strumentalizzazione di un tema così caro ai nostri cittadini: la cura del benessere delle nostre famiglie.
Stiamo portando avanti con coerenza il nostro programma, realizzando ciò che avevamo promesso ai cittadini. Lo facciamo rispettando le norme e i tempi della pubblica amministrazione, con trasparenza e integrità morale e senza imporre ideologie, come invece si insinua, sapendo che ci muoviamo per il bene comune.
Siamo ben consapevoli che le elezioni si avvicinano ed è chiaro che la polemica in atto è utile a coloro che hanno un disperato bisogno di riacquisire notorietà strumentalizzando il tema nel loro personale interesse, non certo a garanzia del rispetto dei diritti delle donne, delle famiglie e in generale dei cittadini di Peschiera Borromeo e sulla pelle di chi, in Comune o in un Consultorio accreditato, svolge il proprio lavoro con coscienza e passione.
Se la stessa verve di questi giorni fosse stata impiegata nel 2013 per trattenere il Consultorio all’interno dei locali dell’ASL di proprietà comunale, se lo stesso livore avesse animato i nostri opinion leader locali nel 2015 quando la Fondazione Don Gnocchi dopo 5 anni ha deciso di lasciare la città, chiedendo il necessario adeguamento dei locali, oggi non ci sarebbe alcuna discussione. (Fondazione Don Gnocchi che ricordo non è esattamente un ente aconfessionale, ma evidentemente allora non rappresentava un problema accoglierla GRATUITAMENTE negli stessi spazi dove oggi è in affitto A PAGAMENTO la Fondazione Martini!)
È evidente che in quei frangenti fare un po’ di polemica, cavalcando le paure dei cittadini, non era necessario
per costruirsi un percorso sinuoso verso le successive elezioni.
Diamo quindi il benvenuto alla Fondazione Martini, ricordando, perché di questo non v’è traccia nei km di parole spese sull’argomento, che nei locali di via 2 Giugno verranno garantiti ogni anno, in virtù dell’accreditament, oltre 250.000€ di prestazioni attraverso il servizio sanitario, quindi completamente gratuite o con il solo costo del ticket, a TUTTI i cittadini di Peschiera Borromeo».