San Donato, stadio del Milan, il Consigliere comunale Gianfranco Ginelli (PD) critica il sindaco Francesco Squeri e lo paragona ironicamente a Hiroo Onoda

«I cittadini di San Donato Milanese e anche i cittadini di Chiaravalle lo stadio non lo vogliono, è bene che tutti a partire da Squeri, se ne facciano una ragione», afferma l'ex vicesindaco.

Gianfranco Ginelli (Pd)

Gianfranco Ginelli (Pd)

Le dichiarazioni del sindaco Squeri, in seguito all'incontro di venerdì scorso con il Sindaco Sala e le squadre di calcio, hanno suscitato reazioni controverse. Squeri ha affermato: «C'è un accordo di programma e sta andando avanti… Noi come amministrazione andiamo avanti… Le strategie dei club non me le comunicano». Queste parole, però, sono state giudicate "sconcertanti" da alcuni esponenti politici locali, come il consigliere comunale PD di San Donato Milanese, Gianfranco Ginelli.

Ginelli ha criticato l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, sottolineando la mancanza di considerazione per la città e per la volontà dei cittadini. Secondo lui, Squeri sembra perseverare in un progetto ormai fuori luogo, paragonandolo ironicamente a Hiroo Onoda, il soldato giapponese che continuò a combattere per anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ginelli sostiene che Squeri e la sua amministrazione insistono sul progetto dello stadio a San Donato, anche quando ormai appare chiaro che il futuro del calcio milanese sarà legato alla ristrutturazione o ricostruzione del nuovo San Siro.

Il consigliere Ginelli si rivolge direttamente al sindaco Squeri, all'assessore Mistretta e ai club Inter e Milan, ribadendo con forza che i cittadini di San Donato Milanese e quelli di Chiaravalle sono contrari alla costruzione del nuovo stadio. «È bene che tutti, a partire da Squeri, se ne facciano una ragione» ha dichiarato Ginelli, esprimendo l’opposizione popolare verso un progetto ritenuto dannoso per il territorio e la comunità locale.

La questione dello stadio a San Donato Milanese è quindi al centro di un acceso dibattito politico e sociale. Da una parte, c'è l'amministrazione comunale che procede lungo la strada tracciata dall'accordo di programma. Dall'altra, c'è una parte della popolazione e delle forze politiche locali che esprimono preoccupazioni per l'impatto ambientale, la sostenibilità e il futuro della città. Il caso di San Donato rappresenta emblematicamente le tensioni che possono sorgere quando interessi economici e sportivi si scontrano con le esigenze e le volontà dei cittadini.

Il nuovo stadio a San Donato, per molti, è visto come un’opera inutile e dannosa, soprattutto considerando le recenti dichiarazioni sul futuro del San Siro, che dovrebbe essere ristrutturato o addirittura ricostruito. La posizione di Ginelli e dei cittadini di San Donato e Chiaravalle è chiara: lo stadio non è il benvenuto, e la lotta per impedire la sua costruzione continua.

La questione non riguarda solo un impianto sportivo, ma anche il futuro sviluppo urbanistico e la qualità della vita dei cittadini. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se le preoccupazioni espresse dai alcuni cittadini e da esponenti politici come Ginelli verranno ascoltate o se si proseguirà sulla strada già tracciata dall'amministrazione.