Peschiera Borromeo, la “Panchina del Donatore” ripulita dal vandalismo: un gesto silenzioso che insegna "cittadinanza attiva"

Un atto vandalico ha colpito la panchina simbolo del dono a Peschiera Borromeo, ma il gesto discreto di un volontario restituisce dignità e valore al bene comune

La panchina ripristinata

La panchina ripristinata

Rolando, donatore e volontario di Fidas ha ripristinato la Panchina del Donatore

Rolando, donatore e volontario di Fidas ha ripristinato la Panchina del Donatore

È bastato un secchio, un po’ di buona volontà e un grande senso civico per riportare decoro e significato alla “Panchina del Donatore”, posizionata nel 2023 nei giardini antistanti la sede Fidas di Peschiera Borromeo. Dopo essere stata imbrattata nei giorni scorsi, è tornata a splendere grazie all’intervento di Rolando, storico volontario e donatore della sezione locale della Fidas Milano ODV. Lo ha fatto in silenzio, come nello stile dell’associazione: senza clamore, ma con profonda consapevolezza.

Un simbolo deturpato, un valore da difendere

La “Panchina del Donatore”, non è una semplice seduta in uno spazio pubblico. È un simbolo, un richiamo visivo e concreto a ciò che significa donare: sangue, tempo, attenzione agli altri. È stata posata proprio per questo, per ricordare a tutti il valore del dono gratuito, anonimo e disinteressato. Un gesto che può fare la differenza tra la vita e la morte per chi ha bisogno di una trasfusione o di un farmaco emoderivato.

Per questo l’imbrattamento di quella panchina non è stato solo un danno estetico. È stato un atto che ha ferito un valore condiviso, un piccolo monumento civile che appartiene alla comunità. E la risposta non si è fatta attendere: silenziosa, ma incisiva. Rolando ha preso in mano la situazione e ha restituito dignità all’oggetto e a ciò che rappresenta.

Cittadinanza attiva è anche prendersi cura dei luoghi

L’episodio ha riportato al centro dell’attenzione un tema spesso sottovalutato: la cura della cosa pubblica. Un concetto che va oltre la semplice manutenzione urbana. È un vero e proprio esercizio di cittadinanza attiva, quello che Giuseppe Iosa – vicepresidente della Fidas Milano ODV – racconta nell’intervento pubblicato sul sito ufficiale dell’associazione.

«Abbiamo ripristinato non solo la bellezza di un bene comune – scrive Iosama soprattutto il principio che ciascuno di noi è responsabile della cosa pubblica». In un momento storico in cui l’indifferenza rischia di prevalere, azioni come questa restituiscono fiducia e tracciano la via: prendersi cura non è un dovere imposto, ma una scelta etica.

Legalità è anche rispetto per ciò che appartiene a tutti

La legalità, spesso evocata in contesti più ampi, trova radici profonde nei piccoli gesti quotidiani. Aver cura di ciò che è di tutti, rispettare i luoghi, riconoscere il valore degli oggetti simbolici, come la “Panchina del Donatore”, è una forma di legalità concreta, vissuta, autentica. Non servono grandi proclami: servono esempi, come quello di Rolando, che testimoniano con semplicità quanto forte possa essere il senso di appartenenza a una comunità.

Un messaggio da trasmettere, un’eredità da custodire

Questa vicenda non è solo cronaca locale, ma un esempio virtuoso di come si possa rispondere al degrado con l’impegno civile. Un gesto che non cerca visibilità, ma che merita attenzione. Perché educare alla cittadinanza attiva passa anche da qui: dall'insegnare, soprattutto ai più giovani, che prendersi cura di un bene pubblico è prendersi cura di tutti.

La “Panchina del Donatore” oggi è di nuovo pulita, e più visibile che mai. Non tanto per il colore della vernice o per la sua posizione nel parco, quanto per il messaggio che porta con sé: il dono è un atto che si moltiplica, e il rispetto è il primo gesto di gratitudine verso chi ha scelto di donare.