Roggia Colturana, il Comune replica alle accuse: «Tutela dell’ambiente al primo posto»; il PAT ha perso due ricorsi contro le ordinanze comunali
Il sindaco Guala: «Abbiamo sempre agito secondo la norma, respingiamo ogni tentativo di delegittimazione»

Giulio Guala sindaco di Colturano
Colturano, 9 luglio 2025 – Sulla vicenda della Roggia Colturana, il Comune rompe il silenzio per replicare duramente alle recenti dichiarazioni diffuse a mezzo stampa da associazioni ambientaliste e da altri soggetti coinvolti. Nel mirino del sindaco Giulio Enrico Maria Guala, soprattutto quelle accuse che parlano di «istituzioni ferme», di «risposte evasive» e addirittura di un atteggiamento «preoccupante» da parte del primo cittadino.
«L’Amministrazione comunale di Colturano – spiega Guala – ha da sempre scelto la via della comunicazione ufficiale. Come Sindaco ho riportato le informazioni necessarie in Consiglio Comunale in più di una circostanza e ho interagito con tutti gli Enti e le Autorità interessate, fornendo sempre tutto ciò che era in nostro possesso per arrivare a una soluzione definitiva».
Incontri, ordinanze e documentazione alle autorità
Dal 2022, afferma il Comune, sono state attuate tutte le iniziative di competenza locale: ordinanze di allaccio alla rete fognaria, incontri con il gestore del sistema idrico, con ARPA Lombardia, Città Metropolitana e ATO. «Abbiamo successivamente supportato le aziende nell’espletamento delle azioni burocratiche necessarie per l’ottemperamento delle ordinanze. Possiamo dunque affermare che la maggior parte delle ordinanze emesse dal Comune di Colturano è stata ottemperata dai privati», chiarisce il sindaco.
Sul fronte delle indagini in corso, il Comune precisa di aver fornito la documentazione richiesta e le spiegazioni tecniche agli organi preposti.
«Accuse infondate e allarmistiche»
Il sindaco tiene anche a precisare il rispetto per chi, sul territorio, si batte per la tutela dell’ambiente: «Premesso il massimo rispetto e la stima nei confronti delle associazioni ambientaliste, che certamente combattono battaglie di difesa e di attenzione nei confronti del territorio e della natura che ci circonda, ho purtroppo letto – per l’ennesima volta – accuse ed affermazioni che non corrispondono al vero e che sono solo volte a creare un allarmismo ed una caccia alle streghe fine a sé stessa». Nella nota si respingono con fermezza gli attacchi ricevuti. In particolare, il sindaco definisce «infondate e prive di un riscontro oggettivo» le affermazioni secondo cui il Comune non avrebbe dato seguito a richieste della Città Metropolitana: «I contatti ed i documenti scambiati tra il Comune e gli altri Enti sono oggetto di un carteggio ufficiale e sono coperti dal riserbo che le indagini della Procura impongono».
Il caso Pio Albergo Trivulzio: due ricorsi persi
Il sindaco ha voluto anche fare chiarezza sul ruolo del Pio Albergo Trivulzio, proprietario della roggia. Il Comune aveva emesso un’ordinanza contingibile e urgente nei suoi confronti per la messa in sicurezza dell’area. Ordinanza contro cui l’Ente ha fatto ricorso sia al TAR sia al Consiglio di Stato. Entrambi i gradi di giudizio, però, hanno confermato la piena legittimità dell’azione amministrativa comunale.
«È stato confermato – sottolinea Guala – che la messa in sicurezza dell’area spetta interamente al proprietario della Roggia, cui sono anche demandati gli obblighi di custodia e cura.(sia chiaro, non la bonifica dell’ipotetico inquinamento, azione che spetta all’inquinatore se e quando sarà accertato)».
Il Pio Albergo Trivulzio, nella propria nota stampa, ha affermato di aver già interdetto l’utilizzo a scopo irriguo delle acque della roggia «in via prudenziale». Tuttavia, il Comune precisa che, nonostante le ripetute richieste, non è mai giunta conferma ufficiale né da parte del proprietario né da parte dei conduttori dei terreni agricoli interessati. «Che di fatto serve anche a disinnescare l'allarme gridato a gran voce dalle associazioni ambientaliste sul rischio ambientale e sulla sicurezza alimentare compromessa...», ha sottolineato il sindaco.
«La priorità resta l’ambiente, non le polemiche»
Il sindaco Guala chiude con un richiamo alla sostanza, al di là delle polemiche: «Spiace dover ancora una volta rispondere ad affermazioni ed illazioni che spostano l’attenzione da quello che per il sottoscritto e l’Amministrazione Comunale di Colturano è il punto fondamentale: l’ambiente tutelato da ogni ipotetica forma di inquinamento e la norma in materia di diritto ambientale rispettata. Auspicherei che questo sia l’obiettivo anche di coloro che fanno comunicati stampa o note di rettifica».