Da Peschiera a Medyka, una catena di solidarietà lunga 1500 chilometri per portare soccorso ai bimbi colpiti dalla guerra in Ucraina

Una coppia di amici con un furgone da nove posti, è partita da Mezzate alla volta del checkpoint polacco-ucraino, per lasciare beni di prima necessità e portare indietro sette profughi che si sono così ricongiunti ai loro famigliari già in Italia

Cristian e Roberto con le famiglie portate in Italia

Cristian e Roberto con le famiglie portate in Italia Dalla pagina FB di Cristian Dossena

Cristian Dossena fa il fotografo di professione, mentre il suo migliore amico, Roberto Castelli, è un parrucchiere. Quando è scoppiata la crisi ucraina, e la conseguente emergenza umanitaria, i due amici non hanno esitato. Organizzandosi autonomamente, hanno noleggiato un pulmino nove posti, riuscendo a strappare tariffe agevolate alla concessionaria. Nel frattempo, Cristian, sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato un messaggio rivolto a tutta la popolazione peschierese e non: “Ci mettiamo a completa disposizione a partire con un furgone per andare ad aiutare 7 persone e portarle da famigliari o amici (…) e per chi volesse portare beni, ci servono pannolini, creme, pappe liofilizzate, giochi per bambini”. Fondamentale è stato il loro contatto in loco: senza quello, spiega la coppia, non si sarebbero arrischiati in una missione del genere. Infatti, in queste situazioni spesso accade che si accumulino ai confini quantità indescrivibili di beni non necessari, che finiranno inutilizzati e poi buttati inutilmente. Invece, grazie al contatto con un volontario che sta lavorando al confine tra Polonia e Ucraina, al checkpoint Medyka, Cristian e Roberto sono consapevoli di cosa serve al momento. In meno di dodici ore, i due amici ricevono un supporto inaspettato: il loro punto di riferimento, il bar Da Manuel di Piazza della Costituzione a Mezzate, riceve quantità elevatissime di prodotti, che vengono stipati in ogni angolo disponibile del furgone. Inoltre, parte anche una raccolta fondi, atta a colmare le spese di viaggio, prontamente resa pubblica con tutta la rendicontazione sulla pagina FB di Cristian, che spiega: «È nata una catena di solidarietà che non credevo possibile». Alle 19 del 5 marzo Cristian e Roberto partono con il furgone stracolmo, e arriveranno alle 10 del mattino del giorno dopo. I due si danno il cambio durante il viaggio, pubblicando anche qualche diretta sulla pagina social di Cristian, per tenere aggiornati i contribuenti delle donazioni. Al confine, come descritto dai due, trovano una situazione molto ben organizzata, e vengono indirizzati immediatamente oltre la fila lunghissima di volontari che si sta accalcando con aiuti e supporti da tutta Europa. Infatti, Cristian afferma: «Noi avevamo portato davvero ciò che serviva. Il nostro contatto aveva le idee chiare su ciò che mancava in loco, quindi abbiamo limitato gli sprechi. Inoltre, lui lavora sotto il comando della polizia locale, e dunque ci ha dato anche una mano con i documenti delle persone da portare indietro». Dopo la consegna dei beni, infatti, Cristian e Roberto recuperano sette persone: ognuna di esse ha già un indirizzo e un numero di riferimento di amici o parenti residenti in Italia. La prima coppia, composta da madre e figlia, viene accompagnata a Dolo, mentre il secondo gruppo, formato da madre, zia e due figli, viene scortato a Firenze. 
Cristian ci tiene a sottolineare: «Tutto ciò è stato possibile solo grazie al nostro contatto locale, che ci ha supportati sia in una raccolta di prodotti mirata alle reali necessità di chi è ancora bloccato oltre il confine ucraino, sia per quanto riguarda il trasporto di minori accompagnati da parte delle loro famiglie in Italia. Senza di lui, non avremmo avuto i mezzi e i documenti necessari per un’iniziativa simile. Questo è per dire che non servono eroi disorganizzati. Il gesto ci è venuto dal cuore, ma eravamo organizzati. Ora stiamo preparando una seconda carovana di furgoni, e chi vuole può unirsi a noi. Tenete in considerazione che è tutto volontariato, non ci facciamo pagare e possiamo portare in Italia solo chi ha già una destinazione con qualcuno che lo aspetta qui».

Per maggiori informazioni: Cristian Dossena () è contattabile tramite [email protected] o al +393387667028. 

Arianna Cerea