«Da Peschiera Borromeo al Togo per costruire pozzi e portare medicine»

Raffaele Brattoli e la onlus Charity In The World hanno portato aiuto e speranza in alcune delle zone più povere del pianeta, tra Togo ed Etiopia

Raffaele Brattoli e Maurizio Ripa di

Raffaele Brattoli e Maurizio Ripa di "Charity In The World" in Tigrai (Etiopia)

«Abbiamo grandi progetti per il Togo e per aiutare Suor Simona, una grande donna»

Un viaggio lungo, intenso, e ricco di emozioni quello vissuto dal noto runner di Peschiera Borromeo, Raffaele Brattoli, partito nuovamente alla volta dell’Africa. Fondatore della Onlus Charity In The World, Raffaele gira l’Italia e il Mondo divenendo portavoce di problemi e necessità dei più bisognosi. Dopo aver aiutato concretamente alcune famiglie di Amatrice colpite duramente dal terremoto, ha deciso di far visita a suor Simona, ad Afagnan, in Togo, dove quest’ultima gestisce un ospedale. «Insieme a Maurizio Ripa di Charity, e a sua moglie – spiega Brattoli - siamo stati ospitati dai salesiani ad Afagnan. Qui abbiamo consegnato un bancale di medicinali a Suor Simona, medico chirurgo. In mattinata opera nell’ospedale e in un paillotte che abbiamo contribuito a realizzare e dedicato a Maria Teresa di Calcutta, un luogo destinato ad accogliere i malati mentali, che in Togo vengono trucidati. Nel pomeriggio invece visita i pazienti nei villaggi limitrofi… è davvero una grande donna, non si può che avere stima di chi sacrifica la propria vita per le persone in difficoltà. A breve le invieremo un nuovo carico di medicinali e vestiti e spero di poterla ospitare a Peschiera per una serata a lei dedicata». 

L’assenza d’acqua è una delle questioni più gravi che affliggono il continente africano, così laddove è possibile, Charity In The World ha cercato di porvi rimedio: «Sempre nel villaggio – continua Raffaele - abbiamo inaugurato un pozzo dedicato a Tiberio Bartalini, grande amico scomparso da poco, col quale ho condiviso maratone ed esperienze importanti. Ma in Togo non finisce qui, abbiamo infatti realizzato un pozzo anche a Badjenopé, dedicandolo a Papa Francesco, ai quali si aggiungono i materiali didattici, Sali minerali, borracce e vestiti che hanno rallegrato grandi e piccini. L’esperienza in Togo è stata molto gratificante, e abbiamo in programma grandi progetti per il futuro». 


«Ho faticato a trattenere le lacrime di commozione»

Una settimana dopo, il gruppo si è spostato dal Togo ad Addis Abeba, dove una delle tappe era rappresentata dal centro Mekkanyse che permette a 2000 bambini di poter studiare, allontanandoli così dalla strada e dai suoi pericoli. Successivamente sono riusciti a visionare il primo pozzo realizzato da Charity, presso il villaggio di Mekelle, in Tigrai: «L’abbiamo finanziato nel 2016, senza mai poter partecipare all’inaugurazione poiché la zona all’epoca non era ritenuta sicura. Finalmente siamo riusciti a festeggiare con la popolazione l’indispensabile fonte d’acqua, che permette a più di 600 persone di dissetarsi. Ci hanno accolti in modo incredibile, e non sono mancati i momenti di commozione, soprattutto quando consegnavamo ai bambini dei nuovi vestitini, quaderni e matite per poter partecipare alle lezioni scolastiche. Gli occhi si illuminavano di gratitudine - conclude Raffaele - ho fatto fatica a trattenere le lacrime». 

Ancora una volta Brattoli e la sua Onlus hanno dimostrato che con la forza di volontà ed i buoni ideali, chiunque può essere in grado di fare la differenza, andando incontro a coloro che vivono di stenti solo perché nati nella parte “dimenticata” del Mondo. 

Stefania Accosa