Medaglia d'Onore del Presidente della Repubblica al peschierese Sigifredo Carrara: scelse il lavoro nei lager pur di non collaborare con i nazifascisti

Questa mattina, presso la sala Barozzi dell'Istituto dei Ciechi il sindaco Augusto Moretti ha consegnato il riconoscimento postumo alla figlia Miriam

La cerimonia all'Istituto dei Ciechi di Milano

La cerimonia all'Istituto dei Ciechi di Milano Al centro la signora Miriam e il sindaco Moretti, insieme al Prefetto di Milano Renato Saccone, l'assessore regionale Stefano Bologni, la consigliera comunale milanese Diana De Marchi

Questa mattina, presso la sala Barozzi dell'Istituto dei Ciechi di Milano, ha avuto luogo la cerimonia di consegna delle Medaglie d'Onore concesse con decreto del Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra nonché ai familiari dei deceduti.

Il sindaco di Peschiera Borromeo Augusto Moretti ha consegnato il riconoscimento alla sua concittadina Miriam Ambrogina Carrara, figlia dello scomparso Sigifredo Carrara.

«Sono stati degli eroi, oggi i figli e nipoti hanno ricevuto la Medaglia d'Onore in una toccante cerimonia presso l'Istituto dei Ciechi di Milano. Un riconoscimento importante per persone che hanno scelto il lavoro coatto nei lager pur di non collaborare con i nazifascisti, e che per questo sono stati internati nei campi di lavoro per mesi e anni. Sono davvero onorato di aver consegnato alla mia concittadina Miriam Ambrogina Carrara, figlia di Sigifredo Carrara, cittadino di Peschiera Borromeo, questa onorificenza conferita dalla Presidenza della Repubblica alla presenza del Prefetto di Milano Renato Saccone» ha dichiarato Augusto Moretti.

Lettera di rettifica

Ho constatato che sul vostro giornale online a commento del conferimento della Medaglia d'onore al mio padre Sigifredo Carrara conferitami da Sindaco di Peschiera Borromeo in presenza del Prefetto di Milano, avete scritto che era cittadino peschierese e che la sua deportazione era dovuta alla sua opposizione al regime nazifascista dell'epoca. Mi vedo costretta a rettificare in quanto mio padre non era peschierese ma nativo di Oltre il Colle Bergamo ed è portato da lì in Germania per un lavoro coatto nelle miniere tedesche insieme ad altri compaesani che subirono la stessa sorte cioè, tolti con la forza alle loro famiglie. Questo è dovuto per una testimonianza di verità di quanto accaduto.

In fede Miriam Carrara, figlia.


Ci scusiamo per l'inesattezza, le informazioni ci sono state trasmesse dal Comune di Peschiera Borromeo, fonte considerata attendibile. Abbiamo provveduto ad avvertire l'Ente della svista.
La Redazione