Peschiera Borromeo, il runner Brattoli «In Sardegna per la Talassemia»

Il famoso peschierese in compagnia del runner non vedente Tullio Frau, ha percorso l’antico percorso di “Santu Jacu” con l’obiettivo di far conoscere la talassemia, che colpisce migliaia di sardi, e raccogliere fondi per la ricerca

Raffaele Brattoli e Tullio Frau, grandi amici e membri di

Raffaele Brattoli e Tullio Frau, grandi amici e membri di "Charity In The World"

“Charity in the World” sempre in prima linea per la solidarietà

Il famoso peschierese Raffaele Brattoli ha partecipato con Tullio Frau, grande amico e runner non vedente, al cammino di “San Giacomo” in Barbagia. Più di 300 chilometri percorsi in sette giorni, attraverso territori dalla natura incontaminata e venti Comuni, per portare un messaggio: la Sardegna ha bisogno di aiuto per combattere la talassemia, una malattia genetica del sangue, che si trasmette per via ereditaria. Questa malattia colpisce migliaia di sardi (i portatori sani arrivano fino al 19%), ed è comprensibilmente un argomento che sta molto a cuore a Frau, la cui famiglia ha origine proprio nella suddetta regione, precisamente a Gonoscodina.

La onlus “Charity in The World”, di cui fanno parte sia Brattoli che Frau, ha così deciso di unire ancora una volta lo sport alla solidarietà, partecipando alla manifestazione “Aiò curri cun nosu”, in veste anche di patrocinante e organizzatore, una marcia che ha ripercorso il cammino della misericordia di Santu Jacu (San Giacomo), con partenza da Noragugume e arrivo a Cagliari. L’obiettivo della corsa era «Raccogliere fondi per la lotta alla Talassemia e sensibilizzare le persone – spiega Raffaele Brattoli- , in particolare proprio i sardi, sulla gravità di tale malattia, che per cause genetiche ha trovato terreno fertile in Sardegna, e per la quale l’unica cura possibile è effettuare ogni venti giorni una trasfusione, poiché la talassemia causa la morte dei globuli rossi. Ciò significa che presso il centro medico di ricerca di Cagliari, vi è un costante bisogno di fondi e donazioni di sangue». 

Grazie al successo della marcia, a cui hanno partecipato anche Alessio Bonanini (runner), Gianluigi Facca (bikers) e Bruno Brun, la onlus è riuscita nell’intento di far pervenire il messaggio a Sindaci, Assessori, gruppi sportivi e associazioni benefiche, che si sono uniti ai membri di "Charity"per alcuni tratti del tragitto oltre ad effettuare donazioni che verranno devoluti alla ricerca.  L’antico cammino di San Giacomo è davvero impegnativo, anche se la fatica è ripagata da scenari naturalistici di indubbia bellezza, ma purtroppo, essendo poco conosciuto, ci sono persone come Flavio Vandoni che si stanno prodigando per riavviare l’antico cammino: «Alcune parti del percorso – racconta Brattoli – erano poco segnalate, quindi è capitato che percorressimo erroneamente dei chilometri in più. La parte più dura è stata intorno ai 1100 metri d’altitudine, dove tirava un forte vento e si rischiava l’ipotermia, ma era incredibile in altri momenti assistere a certi panorami, e vedere anche cavalli selvaggi che attraversavano la strada. Per gli amanti della corsa e della natura – conclude - è un’esperienza che consiglio. Questo percorso (come anche la Sardegna centrale) merita di essere pubblicizzato».

"Charity in The World” nel momento in cui organizza simili iniziative, non utilizza nemmeno  un centesimo dei fondi della Onlus per il viaggio o spese extra, tutte a carico dei propri membri. Ad esempio lo sponsor “Sardinia Ferriers” ha pagato il biglietto da Genova, mentre per l’alloggio i partecipanti hanno potuto contare sull'ospitalità dei Comuni, dormendo dalle palestre ai B&B, ovunque vi fosse disponibilità. Sono stati sette giorni intensi, ma come sempre la onlus ovunque andasse è sempre stata in grado di portare i suoi valori e messaggi di solidarietà e speranza, e si spera che sempre più persone possano aiutare “Charity in The World” per proseguire i suoi obiettivi ammirevoli, che hanno sempre come prerogativa l’aiutare il prossimo.  

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