Peschiera, il racconto di un ragazzo disabile ignorato dal Comune

Paolo è costretto alla sedia a rotelle e ha rivolto al Comune una semplice richiesta, riqualificare i marciapiedi della sua via, ma dal 2014 ( e da fine anni '60) la situazione è rimasta la stessa

La condizione dei marciapiedi in via Don Minzoni a Bellaria

La condizione dei marciapiedi in via Don Minzoni a Bellaria

«Come cittadino del comune di Peschiera mi sento tagliato fuori»

Si può definire “favore” o “richiesta” ma non in questo caso, perché riqualificare il marciapiede di una via impercorribile da un ragazzo costretto sulla sedia a rotelle dovrebbe essere un “dovere”.  È questo ciò che ha gentilmente chiesto un residente della frazione di Bellaria, al Comune di Peschiera Borromeo «rendere agibili i marciapiedi della via in cui vive da 34 anni». Non sono mai stati svolti lavori di manutenzione della via in questione, ovvero Don Minzoni, nata intorno al 1968, quando ogni abitante si costruiva il proprio marciapiede ricorrendo a diversi materiali. Oggi, anno 2015, i marciapiedi sono dissestati, in rovina, e Paolo è costretto a percorrere la carreggiata per potersi muovere liberamente, mettendo a rischio la propria sicurezza.

La “staticità” degli eventi, ha spinto Paolo a contattare via mail il Comune lunedì 30 giugno 2014, sottolineandola necessità di un intervento di manutenzione, chiedendo semplicemente «se questi lavori sono in previsione di essere fatti o no perché come cittadino del comune di Peschiera mi sento tagliato fuori», lasciando anche il proprio recapito telefonico. Ma la sua sarà una voce nel deserto, poiché da allora «il Comune non mi ha mai risposto nonostante avessi scritto anche alla Giunta precedente». Paolo infatti non si è arreso, scrivendo nuovamente, e l’ultima mail è datata venerdì 11 settembre 2015, dove scrive che effettivamente nel febbraio 2015 sono venuti dei lavoratori per rifare il marciapiede davanti casa, ma non lo hanno mai terminato.

L’illusione di vedere finalmente ascoltata la sua richiesta ha lasciato spazio alla realtà: «In sostanza – spiega - il marciapiede è stato rifatto ma non è stato concluso, per cui da quel momento non posso più neanche uscire dal cancello da solo, in quanto essendo in carrozzina non riesco a superare i diversi livelli. Ora, credo che se questo è l'ascolto di un comune nei confronti di un cittadino disabile, nel 2015, non è accettabile». Si chiede inoltre, se ci sia bisogno di così tanti fondi e di una così lunga ed estenuante burocrazia per effettuare tali riqualificazioni, sottolineando come i lavori non dovrebbero riguardare solamente la parte compresa di fronte a casa sua, bensì tutta la via, altrimenti sarebbe costretto come oggi a scendere lungo la carreggiata. Paolo ha dei diritti come tutti i cittadini, per questo ha deciso di scrivere a 7giorni per rendere pubblica la propria storia, sperando così di poter essere finalmente ascoltato e considerato dall’Amministrazione Comunale.