Peschiera, l’assessore Parisotto attacca i 150 manifestanti che hanno protestato contro l’abbattimento dei 240 pioppi
In questo clima rovente, da parte di alcuni utenti sui social si è superato il limite, anche l’ex sindaco Marco Malinverno diffamato; tutto questo stride con l’apertura al confronto annunciata dal vicesindaco

Antonella Parisotto a destra il post incriminato Assessore della Giunta Molinari
08 luglio 2020
Sarà l’avvicinarsi del periodo più caldo, sarà per le continue pressioni a cui da mesi la Giunta è sottoposta dall’opinione pubblica e dalla stampa, ma l’assessore ai servizi sociali e alla pubblica istruzione sembra non regga più la situazione, tanto che in questi giorni si è lasciata andare, a dichiarazioni decisamente fuori luogo. In un post pubblico su Facebook ha bollato come “sciacalli” i manifestanti contro il taglio degli alberi di via Galvani: «Chi ci ha venduto la favola della manifestazione non politica è uno sciacallo». Evidentemente secondo il pensiero di Antonella Parisotto, tutti quelli che hanno partecipato alla manifestazione senza insegne di partito, avevano un altro fine. Dichiarazioni forti, che stridono con l’apertura annunciata dal Vicesindaco Marco Righini che incontrerà le promotrici della manifestazione civica in questi giorni.
In questo momento sembra mancare responsabilità e predisposizione al dialogo, è assodato che dichiarazioni di questo genere dividono i cittadini che si sentono poi autorizzati a superare il limte. Cosi è stato, un utente ieri, in uno dei gruppi di Peschiera Borromeo dove si discutevano le dichiarazioni offensive dell'assessore Parisotto, ha postato un commento diffamatorio verso l’ex sindaco Marco Malinverno. Messo in guardia dagli utenti del gruppo delle conseguenze il post è stato corretto e al posto della parola “ladro” sono apparsi dei puntini. Ma la diffamazione gratuita, c'è stata, e apre una serie di interrogativi a cui il sindaco Molinari non può sottrarsi.
In questo momento sembra mancare responsabilità e predisposizione al dialogo, è assodato che dichiarazioni di questo genere dividono i cittadini che si sentono poi autorizzati a superare il limte. Cosi è stato, un utente ieri, in uno dei gruppi di Peschiera Borromeo dove si discutevano le dichiarazioni offensive dell'assessore Parisotto, ha postato un commento diffamatorio verso l’ex sindaco Marco Malinverno. Messo in guardia dagli utenti del gruppo delle conseguenze il post è stato corretto e al posto della parola “ladro” sono apparsi dei puntini. Ma la diffamazione gratuita, c'è stata, e apre una serie di interrogativi a cui il sindaco Molinari non può sottrarsi.

Su questo argomento Marco Malinverno ha dichiarato sullo stesso
gruppo dove è stato diffamato: «Ieri ho letto tra i commenti di un post
qui pubblicato, in merito alla vicenda degli alberi di via Galvani: “ma
se c’era quel ladro di Malinverno a fare propaganda”. Non farò il nome
di chi ha scritto questo commento, perché non penso che sia il punto a
cui desidero arrivare.
Come credete che si senta una persona definita in questo modo? Come credete si senta la sua famiglia a leggere queste parole per altro dimostrate non essere vere da una sentenza di assoluzione definitiva? Ho passato anni a combattere e soffrire, sì soffrire perché fa male essere accusati, per questa immagine fasulla che mi è stata disegnata addosso e speravo di esserci riuscito con la sentenza. Alcuni potranno forse dire “Questa sentenza è finta” o quello che volete, ma posso assicurarvi che gli anni passati a difendermi sono stati tutti veri dal primo all’ultimo e li rivorrei tutti indietro dato che sono stato assolto, ma non è possibile. Quindi, per favore, evitiamo accuse dolorose, che per la legge passano sotto diffamazione, non credo di meritarle.
Lo scrivo pubblicamente, perché le persone che accusano oggi me, domani potrebbero farlo con voi.
Come credete che si senta una persona definita in questo modo? Come credete si senta la sua famiglia a leggere queste parole per altro dimostrate non essere vere da una sentenza di assoluzione definitiva? Ho passato anni a combattere e soffrire, sì soffrire perché fa male essere accusati, per questa immagine fasulla che mi è stata disegnata addosso e speravo di esserci riuscito con la sentenza. Alcuni potranno forse dire “Questa sentenza è finta” o quello che volete, ma posso assicurarvi che gli anni passati a difendermi sono stati tutti veri dal primo all’ultimo e li rivorrei tutti indietro dato che sono stato assolto, ma non è possibile. Quindi, per favore, evitiamo accuse dolorose, che per la legge passano sotto diffamazione, non credo di meritarle.
Lo scrivo pubblicamente, perché le persone che accusano oggi me, domani potrebbero farlo con voi.
Credo,
se ancora esiste, nel rispetto, nella capacità umana di comprendere
quello che va detto e quando è meglio tacere. Sì, ero a manifestare, e
non mi considero uno “sciacallo”. Mi chiedo: ma esiste ancora la libertà
di pensiero o sbaglio? Finisco con una citazione di Thomas Jefferson
che diceva: “Preferisco i sogni del futuro alla storia del passato”.
Siamo tutti migliori di così, dimostriamolo!»
Il sindaco Caterina
Molinari ha la responsabilità di riportare la calma e la serenità, i
toni devono rientrare nella normale dialettica politica, andiamo
incontro a periodi difficili, chi ha capacità di ascolto ha anche più
probabilità di evitare i conflitti. L'assessore Parisotto deve essere ricondotto al'interno dei confini istituzionali. Non intervenire significa buttare benzina sul fuoco.
Giulio Carnevale
08 luglio 2020