Peschiera, il "Centro per la famiglia" alla città: «Non abbiate pregiudizi, conosciamoci meglio»

Dopo due mesi di polemiche, la Fondazione Martini fa chiarezza sui propri servizi: «Nessun approccio ideologico. Siamo una risorsa per il territorio»

Don Carlo Mantegazza

Don Carlo Mantegazza Presidente Centro per la Famiglia Cardinal Carlo Maria Martini Onlus

Peschiera Borromeo, 7 luglio 2020. Presso la sede di via 2 Giugno si è svolta la presentazione delle attività del Consultorio Centro per la famiglia gestito dalla Fondazione Centro per la Famiglia Cardinal Carlo Maria Martini Onlus. La scelta dell’Ente gestore da parte del Comune di Peschiera Borromeo ha sollevato numerose polemiche, sfociate in una petizione per chiedere rassicurazioni sul caso. Presente anche l'Assessore ai servizi sociali Antonella Parisotto. Il direttore generale della Onlus Gabriele Pirola ha spiegato che essendo accreditati con Regione Lombardia, il centro, attraverso i suoi medici e terapeuti professionisti, eroga gli stessi servizi di un Consultorio pubblico con la differenziazione che dipendendo da ATS e non dagli ospedali come le strutture pubbliche c’è una maggior predisposizione alla presa in carico delle persone. Il Consultorio rispetta i parametri di Regione Lombardia anche nel pagamento delle prestazioni: i servizi erogati in regime di convenzione sono a carico del SSN o sottoposti al pagamento del ticket, come nei Consultori pubblici. La struttura socio-sanitaria che fino a poco tempo fa era locata a San Giuliano Milanese annovera circa 1500 utenti di cui circa l’11% bambini e adolescenti. Nel 2018 sono stati realizzati 5.726 interventi per una valore in servizi di circa 250mila euro. 80 mila euro sono vincolati nelle attività di prevenzione e informazione nelle scuole del territorio che lo richiedono, su argomenti come sessualità, bullismo, cyber bullismo e ogni altra specifica richiesta di prevenzione della salute richiesta dagli Istituti. Il resto viene diviso fra area psicosociale, area sanitaria e area gruppi. Le attività di gruppo sono autogestite dagli utenti in un percorso di auto aiuto.

«Nessun approccio ideologico. Siamo una risorsa per il terriorio» questo in sintesi il pensiero di Don Carlo Mantegazza presidente della Onlus. Il dinamico esponente cattolico ha spiegato che i cinque consultori del gruppo (Vimercate, Cernusco sul Naviglio, Trezzo d’Adda, Melzo e Peschiera Borromeo), non riescono a chiudere il bilancio in pari con i soli fondi di Regione Lombardia. Oltre all’aiuto sostanzioso delle parrocchie, la Fondazione Martini si dedica al reperimento di risorse attraverso la partecipazione a bandi come quello della Fondazione Cariplo, usato per venire a Peschiera Borromeo. Don Carlo, parroco di San Donato Milanese ha portato alla luce gravi episodi d'intimidazione ricevuti nel periodo in cui le polemiche imperversavano sui social. Alcune minacce pubblicate su alcuni gruppi Facebook, facevano riferimento a bombe Molotov e bastonate. Avvenimenti che hanno messo a disagio gli operatori e i pazienti in cura. Le minacce poi sono state riferite all’autorità giudiziaria. «Ho preferito non buttare benzina sul fuoco e aspettare che si calmassero gli animi. Non abbiate pregiudizi, venite a conoscerci» ha ribadito l'ecclesiastico.

«Pur essendo un consultorio confessionale non c’è nessun pregiudizio su temi come interruzione di gravidanza, contraccezione, prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, omosessualità, transizione di genere, famiglie arcobaleno, procreazione medicalmente assistita – spiega la dott.ssa Francesca Pelle ginecologa e responsabile dello sportello “Teen”-. Io sono un medico, faccio il mio lavoro, do tutte le informazioni corrette, senza nessun tipo di preclusione. In caso in cui una persona presa in carico decidesse per l’interruzione di gravidanza, come in qualsiasi altro consultorio andrà a farla in ospedale e al suo ritorno continuerà ad essere assistita». Abbiamo chiesto alla Ginecologa del Centro per la Famiglia se condividesse o meno le affermazioni rilasciate alla stampa da Caterina Molinari sul fatto che a parere del sindaco i giovani d’oggi, si informano attraverso altri canali e non vengono in consultorio: «Gli adolescenti le cose le sanno, ma non conoscono bene il proprio corpo, e noi nei consultori svolgiamo un ruolo importante di educazione sessuale».
Giulio Carnevale