Peschiera, TNT licenzia decine di dipendenti e i sindacati danno il via a uno sciopero. Braccia incrociate anche a Modena e Firenze

Sarebbero 66 gli esuberi della TNT nella sede di Peschiera dove il 6 maggio è iniziato uno sciopero. I sindacati chiedono anche misure anticontagio e pagamento anticipato della Cassa Integrazione

Forze di Polizia in azione durante lo sciopero allo stabilimento TNT di Peschiera Borromeo

Sono diverse decine i lavoratori impiegati nella sede TNT di Peschiera Borromeo che rischiano il posto di lavoro. Assunti con contratti a tempo determinato, in regime di Jobs Act, i dipendenti dell’azienda attiva nel campo delle spedizioni e della logistica, sono stati tra i pochi in Italia a proseguire le proprie attività per tutto il periodo del cosiddetto lockdown. Adesso che la situazione sembrava, pur con molta lentezza e prudenza, indirizzata sulla via di una graduale ripresa, ecco la stangata: per decine di lavoratori, ritenuti dall’azienda non più indispensabili, scatta il licenziamento. Nemmeno sui numeri reali degli esuberi c’è chiarezza; probabilmente si tratta di 66 lavoratori ma alcuni parlano di 50, altri addirittura di 100. 

Non appena la voce del presunto licenziamento dei lavoratori si è fatta strada, trasformandosi in breve tempo in una drammatica realtà, gli addetti “in esubero”, al grido di “Non siamo carne da macello!”, con il supporto dei sindacati si sono organizzati e hanno proclamato uno sciopero, il quale dura ininterrottamente dal 6 maggio. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali, «la piattaforma rivendicativa del Si Cobas chiede il blocco immediato di ogni licenziamento, l’anticipo della cassa integrazione per coloro che non hanno lavorato per questioni di sicurezza sanitaria, l’adeguamento dei Ticket a 7 euro e la garanzia della sicurezza e delle misure anticontagio».

In segno di solidarietà verso omologhi e colleghi, nella notte tra il 6 e il 7 maggio, presso la sede TNT-Fedex di Calenzano, in provincia di Firenze, i lavoratori hanno incrociato le braccia in segno di riprovazione e disaccordo con quanto stabilito dalla proprietà. Lo sciopero, tenutosi dalla mezzanotte sino alle 6 di mattina, ha visto inoltre i lavoratori prodursi in un picchetto dimostrativo. A renderlo noto è stato il coordinamento provinciale Cobas di Firenze e Prato, fonte secondo la quale «i lavoratori TNT-Fedex che hanno partecipato alla protesta hanno bloccato il carico e scarico delle merci». E ancora «mentre non si fa che dire che siamo tutti sulla stessa barca milioni di lavoratori ancora aspettano la Cassa Integrazione e devono fare i conti con estreme difficoltà a pagare l’affitto, o anche a portare in tavola il cibo per la propria famiglia». Oltre a contestare la decisione di licenziare decine di lavoratori, specie in una fase tanto difficile e dolorosa per molte persone famiglie, lo sciopero era volto anche a sollecitare l’azienda a versare un anticipo sulla Cassa Integrazione, dato che le tempistiche prospettate dal governo, alle quali si sommano gli infiniti garbugli della burocrazia, non fanno ben sperare coloro che già alla data odierna si trovano in difficoltà economiche.
  
Scena simile a quella di Calenzano si è ripetuta presso gli stabilimenti TNT di Modena, dove i lavoratori sono in sciopero da tre giorni per rivendicare il pagamento anticipato della Cig. «Particolarmente grave – si legge sul comunicato del sindacato SI Cobas che guida la protesta nella città emiliana – la situazione alla TNT di Peschiera Borromeo (MI), dove l'azienda ha deciso di licenziare circa 100 operai, nonostante gli accordi sottoscritti col Sindacato e il divieto di licenziamento fino a settembre sancito dai decreti presidenziali».


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1 commenti

Giulio :
Salve.Capisco il problema dei lavoratori e' gli sono vicino,Ma non capisco perche' ogni volta devono pagare il disservizio gli Utenti TNT Attendo un collo da una settimana che non arriva!!! | lunedì 11 maggio 2020 12:00 Rispondi