Peschiera, Covid-19, la giunta Molinari compra cinquanta kit per eseguire i test sierologici ai dipendenti comunali

Nel marasma dei test sierologici, Peschiera si avvia su un percorso solitario e punta allo screening capillare

In Lombardia, la lotta sui test sierologici sembra essere molto più combattuta che altrove: da una parte ci sono il Sindaco di Milano che vuole gestire gli esami epidemiologici in collaborazione con l’infettivologo Massimo Galli (Ospedale Sacco) e altri comuni lombardi si sono attrezzati autonomamente. Dall'altra parte c’è l’Assessore al Welfare della regione, Giulio Gallera per cui l’unico test riconosciuto, validato dalla Regione e indicato dall’Ats è quello del San Matteo di Pavia. Nell'incertezza generale la Giunta di Peschiera Borromeo si è mossa in anticipo e ha comprato cinquanta kit della PRIMA Lab SA, azienda svizzera che produce test rapidi certificati CE IVD presso il Ministero della Salute e consolidati dal Gruppo Tecnico Regionale della Regione Emilia-Romagna. Questi esami sono stati importati e distribuiti dalla Project s.r.l di Modena, una società commerciale specialista nel settore biomedicale. Secondo la società modenese l'accuratezza del test per le IgG è del 98,6% (Specificità 98,0%, Sensitività 100,0%) mentre l'accuratezza per le IgM è del 92,9% (Specificità 96,0%, Sensitività 85,0%). Tra le notizie in nostro possesso, solo un’altra partita di questi kit della PRIMA Lab è stata inviata in Italia e si tratta di una donazione di 100 test sierologici al Nuovo Sindacato Carabinieri dell’Emilia proprio dalla Project s.r.l e dalla O&n s.p.a. Dalla determina n.375 del 7 Maggio si viene a sapere, dunque, che il Comune di Peschiera ha pagato questi cinquanta kit 890,06 euro IVA inclusa, mentre le prestazioni sanitarie affidate alla dottoressa Maria Luisa Bersani ammontano a 915 euro IVA inclusa, per un totale di 1.805,06 euro. Questa partita di test è destinata, secondo la dottoressa Bersani, ai dipendenti comunali e alle forze dell’ordine, mentre i privati cittadini dovranno fare richiesta al proprio medico di famiglia per la prescrizione e i test disponibili saranno a proprie spese.

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IIl Sindaco Caterina Molinari,  il 13 maggio 2020, con un post sul suo profilo Facebook, dichiara:
«C'era attesa da molti giorni sulle delibere della Giunta Regionale che sono state pubblicate ieri e che danno indicazioni sull'esecuzione di test sierologici e tamponi fuori dal SSR (Sistema Sanitario Regionale).Attesa troppo lunga, perché come affermo da molte settimane, la possibilità da parte delle autorità sanitarie locali (sindaci) e dei medici di base e dei pediatri di garantire ai propri cittadini e pazienti l'accesso a strumenti di screening avrebbe permesso quello di cui si parla da mesi ma che ancora non siamo in grado di garantire con assoluta efficacia (come invece sarebbe previsto nella famosa fase 2A): la verifica della contagiosità di chi ha sintomi e la capacità di tracciare il contagio e isolare tempestivamente chi con buona probabilità è entrato in contatto con il virus.Attesa lunga e deludente, perché in fondo queste delibere regionali sbloccano la strada di test e tamponi, ma senza alcuna regia e con costi a carico di cittadini e aziende.
Quindi - continua il sindaco Molinari - qualcosa che sarebbe stata possibile fin da inizio marzo, evitando tante incertezze e sofferenze a chi ha aspettato per settimane di sapere se era vittima di un'infezione virale qualsiasi o del CoViD-19. Il Comune di Peschiera Borromeo ha già iniziato da qualche giorno l'attività di screening, dando l'opportunità al proprio personale che presta servizio in sede di sottoporsi a test sierologici. Questo per limitare il rischio di contagio fra di loro e con i cittadini che devono per forza di cose frequentare il Comune. Ho preso questa decisione come qualsiasi datore di lavoro farebbe con i propri collaboratori. E a questo punto lavorerò affinché cittadini e aziende del territorio possano accedere a test sierologici ed eventuali tamponi in caso di positività con prezzi convenzionati(…)»
Le perplessità, comunque, sono ancora tante: chi si occuperà dei residenti positivi ai test sierologici? Chi si occuperà dei tamponi necessari? Come verranno gestite le modalità di isolamento e di quarantena per questi soggetti? Chi pagherà per questi servizi e per quelli correlati? A chi bisogna rivolgersi in caso di infezione passata o in corso?
Al momento nessuno sembra in grado di sapere le risposte o di voler rispondere.
Federico Capella
istruzioni test sierologico

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