Nessun profugo sarà accolto nell’hotel di Colturano

Recepite le istanze avanzate dai sindaci del distretto sociale del Sud-Milano, che nei giorni scorsi avevano scritto una missiva alla Prefettura

Marilena Dosi, sindaco di Colturano

Marilena Dosi, sindaco di Colturano

La struttura alberghiera è stata ritenuta non idonea

La struttura alberghiera sita a Colturano non ospiterà alcun profugo. Ha avuto quindi successo l’iniziativa dei sindaci dei Comuni facenti parte del distretto sociale del Sud-Milano (Melegnano, San Donato, San Giuliano, Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, San Zenone e Vizzolo) che, di fronte alla possibilità di ospitare 50 immigrati nell’hotel mai aperto lungo la provinciale Sordio-Bettola, avevano inviato una lettera congiunta alla Prefettura milanese per lamentare l’impossibilità per il territorio di assorbire altri invii. I primi cittadini del distretto, presieduto dall’assessore melegnanese alle Politiche Sociali, Fabio Raimondo, avevano espresso il loro timore che anche per la struttura di Colturano si venisse a verificare una situazione simile a quella dell’Hotel Ambra di San Zenone che, da soluzione temporanea per 170 rifugiati, si è trasformata in un vero e proprio rifugio in pianta stabile. Al contempo il sindaco di Colturano, Marilena Dosi, aveva evidenziato come la struttura ricettiva del Comune da lei amministrato non fosse di fatto mai entrata in funzione a causa del mancato rispetto delle norme antincendio in fase di realizzazione, motivo per cui non erano mai state rilasciate tutte le autorizzazioni necessarie all’apertura. Dosi aveva poi avanzato anche forti perplessità circa l’effettiva capacità per la piccola comunità di Colturano (poco più di duemila abitanti) di sostenere sul proprio territorio la presenza di 50 migranti. Tutte queste istanze, contenute nella missiva inviata dai sindaci, sono state alfine recepite dal Prefetto di Milano, il quale ha accettato come le problematiche logistiche e strutturali evidenziate non siano superabili. «È la vittoria del buonsenso – ha commentato Marilena Dosi - . Abbiamo dimostrato l’importanza di una posizione unitaria e della concertazione tra amministrazioni pubbliche».
Redazione Web