Screening di massa per indagare la diffusione del Coronavirus in Lombardia: c’è anche Carpiano

Lo studio, promosso dall'Università degli Studi di Milano e guidato dal professor Massimo Galli, coinvolgerà cinque località campione. Tra queste figura anche il Comune del melegnanese

Un progetto con basi scientifiche rigorose, pensato per studiare nel dettaglio le modalità con cui il Coronavirus si è diffuso in Lombardia e quindi tracciare linee guida per una efficace strategia di contrasto. Si tratta dello "Studio delle dinamiche dell’epidemia da SARS-CoV-2", promosso dall'Università degli Studi di Milano sotto la diretta supervisione del professor Massimo Galli, Direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale "Luigi Sacco". 

La ricerca, finanziata tramite donazioni, coinvolgerà cinque comunità lombarde: Castiglione d’Adda e Borghetto Lodigiano (territori tra i primi ad essere colpiti dall’epidemia), Vanzaghello nell’Alto Milanese, Suisio nella Bergamasca e Carpiano nel Sud-Est Milano. Tali Comuni sono stati scelti in virtù della loro diversa dislocazione rispetto a Milano, della complessiva omogeneità di popolazione (tra i 4-5mila abitanti) e della differente incidenza del virus. 

«i Cittadini di Carpiano potranno partecipare su base volontaria – spiega il sindaco, Paolo Branca -. La ricerca, che prevede l'esecuzione del test rapido, del prelievo di sangue venoso e del tampone, è completamente gestita dai Responsabili scientifici della stessa. L'Amministrazione Comunale, che è orgogliosa del risultato raggiunto, ha da subito garantito il supporto necessario, compresa la sanificazione del Centro Civico, dove si svolgerà la Ricerca (si ipotizza entro i primi di giugno, ndr.)». 

Nello specifico, scopi dello studio saranno comprendere le caratteristiche di trasmissione epidemiologica del virus per implementare efficaci contromisure per la sorveglianza e il contenimento dei contagi; consentire un confronto tra i risultati del test rapido e quello più complesso e articolato del test sierologico (il prelievo vero e proprio) e costituire una base dati per un eventuale successivo progetto relativo, per esempio, alla valutazione nel tempo degli anticorpi. 

«Ci sembrano obbiettivi importanti – aggiunge il primo cittadino di Carpiano -, che contribuiranno, pur essendo noi una piccola comunità, a dare strumenti alla Comunità scientifica per conoscere e meglio affrontare l'emergenza da Covid-19. Bisogna però precisare che questa ricerca non è e non deve essere una "patente di immunità" per nessuno. Le regole e i provvedimenti che le Autorità competenti, Governo, Regione, Comune, daranno in materia di comportamenti collettivi dovranno essere rispettati sempre e da ciascuno». 

Per garantire che tutti ricevano una adeguata informazione e per aggiornare i Cittadini sulle modalità di accesso allo Studio, verranno utilizzati sia i canali web (sito comunale, newsletter e social) sia i tradizionali manifesti e volantini porta a porta.      
Redazione Web

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