Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne: a Milano presentato un manufatto a sostegno delle donne iraniane

Osservato inoltre un minuto di silenzio negli uffici comunali. Sono 1.219 le donne supportate dai centri antiviolenza della rete cittadina nel primo semestre di quest’anno

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, il Comune di Milano ha organizzato una serie di iniziative di sensibilizzazione. il Sindaco di Milano Giuseppe Sala si è recato all'Anagrafe di via Larga, dove alle ore 9 - dal salone centrale - ha introdotto un minuto di silenzio che è stato osservato nello stesso momento in tutti gli uffici comunali, in ricordo di tutte le vittime di violenza. A Palazzo Marino è stato anche esposto un manufatto dedicato alla memoria di Mahsa Amini, la giovane 22enne iraniana arrestata per non aver indossato correttamente il velo e morta in seguito alle percosse. L’Amministrazione intende così dimostrare vicinanza a tutte le donne iraniane che vivono in una situazione di continua violazione dei diritti. La foto di Mahsa Amini è stata esposta dalla finestra della sede del Comune, affiancata dalla scritta “Donne, vita, libertà. Solidarietà alle donne iraniane”. Grazie all’azione della Rete antiviolenza cittadina, sono 1.219 le donne che, nel primo semestre del 2022, si sono rivolte alle strutture convenzionate e sono state supportate. Di queste, 58 hanno concordato un percorso di accoglienza nelle case rifugio. La maggior parte delle persone assistite (il 52%) ha un’età compresa tra i 21 e i 44 anni, ma il numero è significativamente alto anche nella fascia tra i 45 e i 60 anni (circa il 26%). Quasi sempre la violenza subita è di tipo psicologico (oltre 950 donne) o fisico (oltre 700), anche se non mancano i casi di violenza di tipo economico (oltre 200), sessuale (circa 300) e stalking (circa 200) e molto spesso si sovrappongono e coesistono diversi tipi di soprusi. Il 60% delle donne aiutate ha figli - spesso minori - che quindi, quasi sempre, hanno assistito alla violenza nei confronti della madre. Nell’80% dei casi le donne subiscono abusi da parte di un familiare (il 60% delle volte si tratta di mariti, conviventi, fidanzati o ex). 

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