Il collettivo Ri-Make occupa il Maestoso: «Sarà la sala del Popolo»

Inizia con un flashmob l'occupazione del multisala Maestoso di piazzale Lodi. Alle 7 di mattina, martedì 18 giugno, una ventina di ragazzi si mette a ballare davanti al cinema. Dopo la performance artistica, il gruppo si introduce nell'edificio. La compagine è formata da ragazzi provenienti da diversi collettivi (Ex-Cuem, Atenei in rivolta, Macao, Tabù e Sinistra Critica) ma decide di ribattezzarsi con il nome di "Ri-Make", ispirandosi all'esperienza di Ri-Maflow (associazione che tenta il recupero dell'azienda Maflow di Trezzano sul Naviglio).

Il suo obiettivo è trasformare l'ex multisala in centro di sviluppo e diffusione artistica. «Ri-Make vuole avviare nuovi progetti di cultura, riutilizzo delle risorse e attività di mutuo soccorso», spiegano gli occupanti. Con una filosofia che ricorda quella di Macao, mirano a rivalutare i luoghi simbolo di Milano rimasti abbandonati. Si mette ancora una volta l'accento sulla carenza di spazi per i giovani e sull'esigenza di creare luoghi «di cultura, di incontro, di confronto e di socialità».

Le proposte sul tavolo di progettazione sono tante, anche se i margini di realizzazione sono limitati. È prevista la creazione di una ciclofficina autogestita, di uno spazio creativo per i bambini e di aule studio per gli studenti. Si organizzeranno poi laboratori di cinema, teatro e danza e saranno proposte proiezioni di film. L'utilizzo dell'edificio per queste attività non vuole essere un'attività a scopo di lucro. In questo luogo si vuole invece favorire l'avvicinamento e la partecipazione del pubblico all'arte in modo gratuito. Per i ragazzi del collettivo «"Ri-Make" significa partire dall’idea che un altro modo di fare e di relazionarsi esiste: “fuori mercato”, al di fuori dalle logiche di profitto e speculazione».

Claudia Zanella