Milano, quartiere Bovisasca tra passato e presente. Una storia da riscoprire e valorizzare

In un’area della città spesso etichettata semplicemente come zona industriale ha sede una chiesetta votiva risalente al tempo della prima crociata. Incuria e abbandono rischiano di cancellare per sempre un pezzo di Storia

Quartiere Bovisasca, periferia nord di Milano. La quiete pubblica, ormai una sconosciuta nei quartieri industriali (e non solo) delle grandi metropoli, è fortemente minacciata dall’eccessivo agglomerato di attività industriali e dall’incessante traffico che, con il conseguente smog, attanaglia il quartiere e gran parte del capoluogo lombardo. Ma quiete e decoro pubblici non sono gli unici soggetti messi a rischio dal frenetico aumentare delle attività antropiche. Nel quartiere Bovisasca, troppo spesso liquidato frettolosamente come una delle tante aree periferiche di Milano e in quanto tale considerato un’area di serie B, si nasconde una perla che attraverso i secoli è giunta fino a noi a richiamare un passato lontanissimo e dimenticato: si tratta della chiesetta dedicata a San Mamete, santo guerriero, costruita per essere venerata dai cavalieri della prima crociata (1096/1099 d.C).
A tale stato di abbandono, che rischia di privare per sempre la città di un monumento alla memoria di quel tempo, hanno deciso di opporsi con energia alcuni cittadini e residenti della zona, riunitisi nel Comitato di via Chiassserini. «Al momento tra cavalcavie e strade ad alta percorrenza l'area sembrerebbe irrecuperabile. Ma una soluzione c'è e passa attraverso il coinvolgimento di Comune, Diocesi e Aziende» dice Sandro, il referente del Comitato Chiasserini. Dello stesso avviso sembra essere la sezione di zona di Fratelli d'Italia che sta portando avanti una battaglia per dar voce ai cittadini: «Tra aziende e residenti ci può essere una sana convivenza - afferma Enrico Turato Presidente Commissione Commercio in Municipio Nove- e sarebbe possibile anche ipotizzare il superamento del doppio senso alternato di via Chiasserini che porta rumore, traffico e smog con la creazione di una nuova bretella e la tutela della quiete pubblica». Riccardo Truppo, Dirigente e componente della Assemblea Nazionale di FdI insiste: «Abbiamo svolto sopralluoghi e raccolto adesioni alla proposta che porteremo avanti anche per superare la semplice menzione di area industriale della zona che merita qualcosa di più, dato che è sempre più ormai area residenziale. È incredibile come l'identità di un posto così ricco di storia e cultura in città sia stata nel tempo tradita e dimenticata dall'amministrazione comunale. Ci impegnamo a sostenerne una riqualificazione urbana degna e soprattutto possibile». La speranza di tutti è che il Comune o la Regione possano intervenire per preservare la chiesetta e ridare lustro, quiete e vivibilità ad un’area della città da troppo tempo sottoposta a forte stress. 

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