Occhio di aquila, la nuova tecnologia di Atm in campo contro i furbetti del parcheggio che sta sollevando controversie e polemiche

Il nuovo strumento di Atm messo al servizio del Comune di Milano punisce in tempo reale le auto parcheggiate non a regola d’arte; ma siamo sicuri che proprio Occhio di aquila non sia il primo a non rispettare il codice della strada?

L’hanno chiamato Occhio di aquila, nome sufficientemente eloquente per spiegare la funzione per cui questa nuovissima tecnologia è stata sviluppata. Ma scopriamola nel dettaglio.

Occhio di aquila è l’ultimo ritrovato di Atm, società che gestisce il pubblico trasporto nel capoluogo lombardo e che da qualche tempo ha in appalto anche alcune attività svolte dagli ausiliari della sosta. Si tratta di una tecnologia che ha esordito sulla scena meneghina lunedì 11 novembre, portando con sé strascichi di polemiche da parte di cittadini e visitatori. Come funziona? Occhio di aquila consiste in una telecamera montata sul tetto di un furgone del comune; la sua funzione è quella di scannerizzare le targhe dei veicoli che si trovano in sosta ai lati delle strade che il detto furgone viene a percorrere. Le informazioni raccolte sono quindi automaticamente inviate ad un “cervellone”, un server centrale che individua le automobili in sosta vietata o parcheggiate abusivamente e fa scattare le multe che, a stretto giro di posta, saranno recapitate presso il domicilio degli ignari proprietari dei veicoli colti in fallo. 

Ora, presentato così il nuovo strumento sembrerebbe un valido ausilio nella lotta al parcheggio selvaggio e irregolare, a Milano molto presente causa traffico costantemente intenso. Sorgono però, ad un’analisi più attenta, alcune perplessità. Ad esempio, come fa un mero apparecchio elettronico ad accertarsi della presenza o meno di un passeggero a bordo del veicolo eventualmente "pizzicato" dove non dovrebbe essere? Proviamo a spiegarci meglio servendoci di un caso banale quanto verosimile: se io accompagno a casa mia nonna e, una volta giunto a ridosso dell’abitazione della dolce vecchina accosto la mia auto e lascio per pochi istanti il mio posto di guida per favorire e supportare la discesa (dalla suddetta automobile) di mia nonna, la quale, a causa della tarda età, ha problemi motori, posso essere mutato da Occhio di aquila? A rigor di logica sì, è sufficiente che nel volgere dei pochi istanti in cui io svolgo l’operazione sopra citata passi per la via in cui mi trovo il furgone bianco e rosso di Atm. 

A questo punto sorgono due problemi. In primis, si pone la questione del buon senso: se mentre aiuto mia nonna a scendere dall’auto che ho momentaneamente accostato in un parcheggio a strisce blu (ma potrebbero anche essere gialle), invece che un furgone dotato di un apparecchio tecnologico io incappassi in un ausiliario del traffico in carne ed ossa, be’ va da sé che questi (ne siamo convinti) non si sognerebbe mai di multarmi, semmai si congratulerebbe con me per la gentilezza che sto usando verso una persona anziana. Seconda questione, il manuale di teoria del codice stradale che viene sottoposto agli aspiranti patentati recita quanto segue: «La sosta è la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità del conducente di allontanarsi» e poi «La fermata di un veicolo è la temporanea sospensione della marcia per consentire la salita o la discesa delle persone». Vi è dunque una grande differenza tra le operazioni di sosta e fermata, facilmente coglibile dall’intelletto umano ma che riteniamo sia un’operazione pressoché impossibile per una fotocamera programmata per scandagliare solamente le targhe dei veicoli in cui si imbatte. Ed è questo uno dei motivi per cui diffidiamo del buon funzionamento della new entry di Atm

I casi come quello citato, di cui ci siamo serviti a titolo di esemplificazione, possono essere numerosi, ma è inutile dilungarsi oltre. Quel che importa è invece che Atm e/o la Giunta milanese spieghino in modo chiaro e puntuale ai cittadini il funzionamento di questa nuova strumentazione tecnologica che ha già mietuto (n.d.r. metaforicamente), nel breve volgere di qualche settimana, numerose vittime talvolta probabilmente incolpevoli.
Emanuele Grassini

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1 commenti

epicuro :
A questi amministratori di pseudosinistra, grassatori del popolo, buoni solo a far diventare Milano la vetrina della loro vanagloria e permanentemente al servizio dei potenti, dei ricchi e arroganti esponenti della new economy, "Ghino di Tacco" (sempre che qualcuno di loro sappia chi fosse) gli fa un baffo. Dopo aver trasformato, illegalmente, tutta la città in un parcheggio a pagamento, ovviamente solo per i non residenti, aver installato autovelox succhiasangue, messo in opera la negazione della libertà e del diritto come "Area C e B", ora hanno trovato il modo per spennare ulteriormente chi fosse sfuggito alle loro rapaci fauci. Ma a quando inizieranno a costruire di nuovo le mura intorno alla città? Sarebbe ora che la Regione iniziasse a dare una regolata a questa tracotanza, non basta solo togliere il controllo dell'agenzia dei trasporti, vogliamo che anche i residenti nell'area Città Metropolitana possano votare per il sindaco di Milano, rapporto 2 a 1 ma almeno possiamo essere decisivi per non eleggere soggetti troppo affezionati alle loro poltrone. | mercoledì 04 dicembre 2019 12:00 Rispondi