Regione, interventi per la ripresa economica, stabilita la ripartizione tra province e comuni; interventi anche per ospedali e rifugi per animali

La giunta regionale da tempo lavora a interventi mirati per sostenere gli sforzi di enti e strutture sanitarie. Obiettivo imprescindibile è la ripresa economica di tutto il sistema

Come già annunciato da Regione Lombardia in una nota, la giunta guidata da Attilio Fontana ha lavorato a un piano di sostegno e rilancio di enti pubblici quali province e comuni, soggetti fortemente impegnati nella lotta al Covid-19 e, pertanto, sotto forte pressione dal punto di vista sanitario ed economico. Da Palazzo Lombardia sono quindi arrivati dati e numeri certi riguardo alle somme di cui i diversi enti potranno fruire per rifinanziarsi e sostenere famiglie, imprese e aziende sanitarie. Le determinazioni in merito ai finanziamenti ai comuni, alle province ed alla Città Metropolitana di Milano prevedono, secondo quanto si legge nel documento ufficiale della Regione, una ripartizione dei contributi sulla base del numero di abitanti di ogni provincia e comune e saranno suddivise nel biennio 2020-2021. Nel dettaglio, i denari su cui le province lombarde potranno contare sono i seguenti. Bergamo: 1.518.246 euro nel 2020 e 4.233.242 euro nel 2021; Brescia: 1.832.158 euro nel 2020 e 5.108.505 euro nel 2021; Como: 742.544 euro nel 2020 e 2.070.393 euro nel 2021; Cremona: 746.290 euro nel 2020 e 2.080.840 euro nel 2021; Lecco: 468.013 euro nel 2020 e 1.554.935 euro nel 2021; Lodi: 437.922 euro nel 2020 e 1.501.034 euro nel 2021; Mantova: 885.033 euro nel 2020 e 2.467.688 euro nel 2021; Città Metropolitana di Milano: 3.024.400 euro nel 2020; 8.432.761 euro nel 2021; Monza e Brianza: 852.628 euro nel 2020 e 2.377.336 euro nel 2021; Pavia: 1.313.595 euro nel 2020 e 3.662.625 euro nel 2021; Sondrio: 324.757 euro nel 2020 e 1.455.500 euro nel 2021; Varese: 1.124.414 euro nel 2020 e 3.135.141 euro nel 2021. 
Sulla base dei rilevamenti Istat fisati alla data del 1° gennaio 2019, le province provvederanno a distribuire le risorse ricevute dalla Regione ai propri comuni in ottemperanza ai seguenti parametri relativi al numero di abitanti presenti in ciascuno di essi: per i comuni da 0 a 3000 abitanti € 100.000,00 ciascuno; per i comuni da 3.001 a 5.000 abitanti € 200.000,00; per i comuni da 5.001 a 10.000 abitanti € 350.000,00; per i comuni da 10.001 a 20.000 abitanti € 500.000,00;  per i comuni da 20.001 a 50.000 abitanti € 700.000,00; per i comuni da 50.001 a 100.000 abitanti € 1.000.000,00; per i comuni da 100.001 a 250.000 abitanti € 2.000.000,00; per i comuni oltre i 250.000 abitanti € 4.000.000,00. 

La giunta regionale si è mossa anche con lo scopo di fornire linee guida alle strutture sanitarie affinché queste, dal momento che la curva pandemica sembra orientata a un costante anche se lento calo, possano riprendere le proprie ordinarie quanto imprescindibili funzioni. Allo stesso tempo è stato elaborato un piano che permetta di mantenere attiva la grande maggioranza delle strutture Covid, in modo che la risposta, in caso di un nuovo picco della diffusione del virus, possa essere immediata e massimamente efficace. Il tutto, ovviamente, dovrà svolgersi nel costante rispetto di ogni norma anticontagio vigente in materia di sicurezza; in tal senso il documento emanato dalla Regione prevede un lungo vademecum che regolamenta gli accessi alle strutture sanitarie sia dei pazienti che degli addetti e del personale sanitario. È inoltre stato elaborato un piano per la ripresa delle prestazioni ambulatoriali. Regione Lombardia si riserva comunque di modificare la disciplina appena elaborata qualora la situazione lo rendesse necessario o il personale delle strutture, con cui la giunta si tiene in stretto contatto, richiedesse eventuali adeguamenti.

Inoltre, oggetto di studio della Regione sono state le «Linee guida per affrontare l’aumento di animali ricoverati nei rifugi e nei canili sanitari in seguito all’emergenza COVID-19 in Lombardia». In tal senso, attraverso la rete dei comuni e dei veterinari – per così dire – di zona, eventuali sospetti di insorgenze di evidenze epidemiologiche o cliniche negli animali d’affezione dovranno essere segnalate alle ATS, le quali provvederanno ad effettuare eventuali test e a prendere le contromisure necessarie. 

Iscriviti alla Newsletter settimanale di 7giorni, riceverai  le ultime notizie e il link dell'edizione cartacea in distribuzione direttamente nella tua casella di posta elettronica. Potrai così scaricare gratuitamente il file in formato PDF consultabile su ogni dispositivo