Uccise l’agente Niccolò Savarino: arrestato per due furti appena uscito di prigione

Remi Nikolic, che dopo tre anni e mezzo di carcere aveva ottenuto l’affidamento in prova, terminata di scontare la pena ha ripreso la sua vita da criminale, svaligiando abitazioni

Remi Nikolic all'epoca dell'arresto per la morte di Niccolò Savarino

Remi Nikolic all'epoca dell'arresto per la morte di Niccolò Savarino

Remi Nikolic, il giovane che nel 2012 da minorenne a bordo di un suv travolse e uccise l'agente di Polizia locale Niccolò Savarino a Milano, giovedì 9 luglio è stato fermato per due furti in abitazione che avrebbe commesso con due complici il 22 febbraio. Condannato a 9 anni e 8 mesi di reclusione, nel luglio di tre anni fa aveva ottenuto l'affidamento in prova, dopo 5 anni e mezzo di carcere minorile, da cui era uscito definitivamente l’11 febbraio scorso. Nikolic, che ora ha 26 anni, secondo l’accusa avrebbe “immediatamente ripreso le attività predatorie” dopo aver scontato la pena. E infatti, nella notte del 22 febbraio, assieme a due complici si sarebbe introdotto in due appartamenti, in via Raffaello Sanzio e in via Amedei, sottraendo gioielli e beni di valore per oltre 100mila euro. Secondo quanto riferito dalla Questura di Milano, i tre sono stati rintracciati presso le loro “dimore temporanee”, tra cui il campo nomadi di via Fogazzaro 9 a Corbetta. Nel corso delle perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato circa ottomila euro in contanti, un piccolo lingotto in oro, abiti e numerosi gioielli tra cui Rolex, Cartier, Bulgari, Tiffany, Gucci e Versace. Una nuova beffa, quindi, dopo la recente assoluzione di Milos Stizanin, il serbo 26enne che si trovava in auto con Nikolic quando questi travolse mortalmente Savarino. «Alla fine è arrivata la conferma: chi commise l’omicidio di Savarino, oltre ad averla fatta franca dopo appena 5 anni, non si è mai pentito della sua azione – commenta Riccardo De Corato, assessore lombardo alla Sicurezza -. Inutili, di fronte ai fatti, le parole dei tanti rieducatori che lo hanno seguito negli anni di carcere. Per questo ora va condannato con il massimo della pena, facendogli scontare anche quello che gli è stato condonato in passato!»

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