Dall’oratorio di Paullo a quello di Scampia

Da qui nasce l’idea di un gemellaggio tra due oratori, grazie all’incontro nel 2008 tra Don Guglielmo, sacerdote a Paullo, e Don Aniello, parroco a Scampia. Don Aniello è stato invitato a raccontare ai ragazzi dell’oratorio Piergiorgio Frassati di Paullo, la sua difficile ed entusiasmante esperienza presso il Centro Giovanile Don Guanella di Scampia, stimolando così il desiderio in un gruppo di giovani, di vivere e toccare con mano quella realtà. Il 29 giugno Filippo, 24 anni, Emanuele, 18, Francesco, 17, e due catechisti dell’oratorio, il signor Peppino e la moglie Bice, sono partiti per svolgere il ruolo di animatori presso il Grest della parrocchia di Scampia. Le motivazioni alla partenza erano forti e i ragazzi dichiarano che erano interessati a vivere una realtà che fino a quel momento conoscevano solo attraverso libri e televisione: il degrado sociale di Scampia e la lotta alla camorra. Emanuele con grande entusiasmo e passione ci racconta: «Ho letto dei libri su questo argomento e volevo conoscere quella realtà. Ero anche intimorito, avevo paura della camorra perché mi spaventava l’idea di ficcare il naso nelle loro cose. L’esperienza però è stata magnifica e ho lasciato giù il cuore». Francesco conferma il pensiero dell’amico e aggiunge: «Ero molto curioso all’idea di visitare posti così diversi dai nostri e poi incontrare persone con le stesse nostre idee e principi». Il più grande dei ragazzi Filippo, ricorda con affetto il gruppo degli animatori e soprattutto i bambini: «Mi ha stupito l’impegno degli animatori, che passavano all’oratorio più di 10 ore al giorno e ci hanno accolti in un modo fantastico. I bambini poi sono molto affettuosi e si abbandonano con tanta fiducia. Sono molto più vivaci dei nostri bimbi di Paullo e i genitori sono più apprensivi perché hanno paura che possa succedere qualcosa ai figli». Gli animatori di Scampia sono un giovane gruppo tra i 16 e i 20 anni la cui dedizione ai bambini del quartiere è totale, Emanuele spiega: «Gli animatori si impegnano perché lo sentono davvero, per loro non è una seconda scelta: non fanno gli animatori in oratorio perché sono a casa che si annoiano e non sanno cosa fare, loro scelgono di farlo». Dopo questa intensa esperienza, l’augurio che i ragazzi dell’oratorio di Paullo fanno alla gente di Scampia è di non mollare e continuare a combattere in una realtà difficile, dove però le cose possono ancora cambiare, grazie alla volontà e l’amore per il prossimo.

Greta Montemaggi