In fuga a 180 km/h sulla Paullese: preso un truffatore sudamericano
L’uomo era in auto con un complice che, abbandonata la vettura, è riuscito a fuggire a piedi. La coppia era specializzata in furti con destrezza e truffe messe a segno in tutto il territorio
25 maggio 2017
Il compare in fuga è già stato identificato
Avevano al loro attivo numerosi scippi, furti con destrezza e truffe come quella delle monetine, messa a segno soprattutto nei parcheggi dei centri commerciali. Per evitare di essere fermati hanno ingaggiato con la Polizia Locale di Peschiera un inseguimento da film lungo la Paullese, da Peschiera a San Donato, che ha raggiunto la vetta dei 180 km/h. Alla fine, però, i due criminali sudamericani hanno dovuto abbandonare l’auto per fuggire a piedi ed uno di loro è stato subito placcato e denunciato. Nel pomeriggio di lunedì 22 maggio la coppia viaggiava a bordo di una Renault Mègane quando, all’altezza di via della Liberazione, hanno incrociato una pattuglia dei vigili intenti ad eseguire alcuni controlli. Per evitare di essere fermati, i due hanno cambiato bruscamente direzione, col solo risultato di attirare l’attenzione degli agenti. Ne è nato così l’inseguimento che, tra sorpassi azzardati e rotatorie imboccate contromano, è giunto sino a San Donato, presso il parcheggio del Metro Cash&Carry. Qui, infatti, i due occupanti hanno lasciato la loro vettura ed hanno proseguito la fuga a piedi nei campi. Grazie anche alla collaborazione dei carabinieri della Compagnia di San Donato giunti a supporto, la Polizia Locale ha bloccato l’uomo che sedeva al posto del passeggero, identificandolo nel peruviano F.A. Il guidatore, invece, è riuscito a far perdere le sue tracce, sebbene l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere abbiano consentito alle forze dell’ordine di identificarlo. Sia F.A. che il suo complice ancora ricercato sono stati quindi denunciati per resistenza ed indagati per numerosi reati. Alle spalle dei due, infatti, sono emerse diverse denunce per scippi e raggiri messi a segno sul territorio, quasi sempre in coppia. La Mègane sulla quale viaggiavano, invece, è risultata intestata ad un prestanome, con all’attivo decine di veicoli.
Redazione Web
25 maggio 2017