Insediamento di Bellaria, il CTR trova una soluzione che accontenta tutti: parco no, asilo ni, case sì

Da una parte, l’attuale Amministrazione, sollecitata dalla Mapei, ha voluto vederci chiaro sul Piano di Intervento Integrato al confine con lo stabilimento di Mediglia,  autorizzato dalla Giunta Tabacchi, e dall’altra parte l’ex maggioranza, capitanata dalla consigliera Enrica Colombo di Base Democratica difende con i denti l’operato dei suoi compagni Wanda Buzzella (ex assessore all’ambiente) e Silvio Chiapella (ex assessore all’urbanistica). Una difesa pervicace che l’aveva portata a dichiarare provocatoriamente in Consiglio comunale che se il problema fosse stato la Mapei, sarebbe bastato chiuderla per risolverlo. In mezzo ci sono gli operatori, rappresentati dal fondo Immobiliare First Atlantic, due cooperative di Peschiera Borromeo e la Sviluppo Edilizio Srl, oltre agli acquirenti degli appartamenti. Posizioni più concilianti, seppur critiche sul modo di affrontare la questione da parte dell’istituzione Comune, sono quelle del segretario del Partito Democratico Ortugno, che ha richiamato il sindaco Falletta a una maggior attenzione su eventuali conseguenze economiche per la sua presa di posizione sulla vicenda.
Mentre la coesistenza tra azienda e abitazioni va definendosi attraverso la discussione sui tavoli tecnici avviati, la nebbia che avvolge il montare della vicenda sembra non dipanarsi.
Ma vediamo i punti ancora oscuri:
Il presidente del Consiglio Luciano Buonocore ha dichiarato che quel terreno è stato comprato a due milioni di euro e rivenduto, dopo l’approvazione del PII, a un operatore immobiliare a quaranta milioni di euro.
La ditta Mapei, come ha sentenziato il Tribunale Amministrativo della Lombardia, era veramente a conoscenza delle intenzioni del comune di Peschiera Borromeo di edificare in quel terreno fin dai tempi del passaggio in Consiglio comunale? Mapei trattò con l’Immobiliare Santillo l’acquisto dell’area fin dal 2007, ma questa venne poi venduta al fondo Immobiliare First Atlantic Spa. Perché Mapei aspettò il luglio 2009, all’indomani dell’insediamento della nuova Giunta, per scrivere al Comune di Peschiera avvertendo lo stesso della incompatibilità dell’area con il progetto edilizio che comprendeva la costruzione di un parco e un asilo adiacente allo stabilimento di Mediglia?
Perché la Giunta Tabacchi decise di costruire in un’area fra la Paullese e la Mapei che anche agli occhi di un profano non è adatta a un quartiere residenziale?
Perché proprio agli operatori di Peschiera Borromeo furono riservate le aree di lottizzazione più vicine allo stabilimento?
Per cercare risposta a questi quesiti abbiamo incontrato il dottor Andrea Perego, direttore dello stabilimento Mapei di Robbiano di Mediglia, a margine dell’evento “Fabbriche Aperte”, e il sindaco di Peschiera Antonio Falletta, per commentare la decisione del Comitato Tecnico Rischi dei Vigili del Fuoco, che di fatto dà ragione all’Amministrazione sulla incompatibilità del parco con il piano rischi della Mapei.

Dottor Perego, qual è la posizione di Mapei sul piano Integrato di Intervento di Bellaria?
Lo stabilimento nasce nel 1975; nel rispetto di ogni legge vigente e ogni normativa di sicurezza si è sviluppato come lo vedete oggi. Siamo un’azienda a rischio di incidente rilevante, poiché trattiamo resine infiammabili. Fin dal 2006, quando la legge 334 ha elevato i parametri di sicurezza nel trasferimento di infiammabili, siamo rientrati nella cosiddetta normativa Seveso 2, che ci impone di valutare i rischi della nostra attività e comunicarli alle istituzioni attraverso la predisposizione di un “Piano Rischi”.

È  vero che Mapei sapeva benissimo delle intenzioni del Comune di Peschiera Borromeo di costruire in quell’area fin dal 2007, come dice la sentenza che ha rigettato il vostro ricorso al TAR  contro i permessi a costruire?
Non voglio commentare una sentenza del TAR, non è la sede appropriata. Certo che, se il progetto passa da case a due o tre piani a palazzi da cinque, fino ad arrivare improvvisamente a otto piani, garantire il rispetto dei parametri dell’inquinamento acustico diventa difficile. La differenza, per mitigare il rumore dal terzo piano all’ottavo, è notevole.
Noi, fin dal 2006, abbiamo approntato il Piano Rischi e lo abbiamo fatto pervenire per intero al Comune di Mediglia e in estratto al Comune di Peschiera Borromeo. Infatti, in quel piano rischi, l’area adiacente al nostro stabilimento era agricola e non consentiva di certo la costruzione né di un parco né di un asilo.

C’è stata qualche lacuna di comunicazione da parte delle istituzioni nei vostri confronti?
Noi le informazioni le abbiamo sempre fornite, forse qualcuno non le ha analizzate correttamente; d’altronde, noi non siamo mai stati interpellati ufficialmente, qualche attenzione in più doveva esserci.

Come giudica l’operato del Sindaco di Peschiera Borromeo in questa vicenda?
Sostanzialmente sta operando correttamente, basti pensare che abbiamo già avuto un incontro con gli operatori, il comune e l’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente). La nostra azienda darà tutta la collaborazione in modo da svolgere le opere di mitigazione necessarie a risolvere la questione.

Quindi nessuna chiusura dello stabilimento, come paventato da qualcuno?
Noi siamo qui da 36 anni e lo saremo ancora in futuro; cortesemente, insieme ai nostri 500 dipendenti, rimandiamo al mittente l’invito a chiudere.

Ecco invece le domande che abbiamo fatto sull’argomento a Antonio Falletta, primo cittadino di Peschiera Borromeo, all’indomani delle dichiarazioni di Andrea Perego.

Cosa ha deciso dunque il Comitato tecnico Rischi dei Vigili del fuoco sulla vicenda di Bellaria?
Il CTR, tramite un gruppo di lavoro nel quale sedeva anche un componente della nostra Amministrazione, ha approfondito l’argomento e ha definito quali sono i reali rischi di incidente rilevante. Uno è il Flash Fire (vampata di fuoco in seguito a un’esplosione) che interesserebbe per circa 10 metri lineari l’interno del parco, l’altro è il Pool Fire (radiazione termica) che invaderebbe le aree circostanti con un raggio di circa 20 metri, sempre all’interno del parco. Poi c’è il deposito di perossidi, che se esplodesse interesserebbe l’area per 74 metri e l’inquinamento ambientale. Quindi, il CTR ha confermato i nostri timori, il parco è incompatibile. Abbiamo aperto un tavolo con le imprese costruttrici, la Mapei e l’Arpa per affrontare una a una tutte le criticità rilevate e risolvere al più presto le questioni che permetteranno di mettere in sicurezza tutto l’intervento.

L’asilo quindi verrà costruito là dove era previsto?
Al momento sembra difficile, se però gli interventi di mitigazione proposti lo permetteranno, potrebbe essere compatibile con l’area di intervento.

Quindi nessun pericolo per le abitazioni realizzate?
Al momento l’esplosione del deposito, che è il problema più importante, si ferma a circa 10 metri dalle abitazioni. Non andremo a recintare la parte a rischio ma, attraverso opere di mitigazione, con il contributo di tutti i soggetti coinvolti, cercheremo di aumentare la distanza di sicurezza.
È desiderio di tutti avere la certezza che non ci siano rischi per la sicurezza dei cittadini, gioco forza dovremo sacrificare una parte del parco, che non sarà più fruibile al pubblico.

Di chi è stata la colpa, quindi, di tutta questa spiacevole vicenda?
È molto complessa la questione. Ma sicuramente il Comune di Peschiera avrebbe dovuto fare, come prevede la legge, il Piano Rischi prima del Piano di Intervento e non dopo. Certo, qualche indicazione in più sui rischi del deposito di perossidi sarebbe stato opportuno averla. Però, a me interessa poco di chi siano state le colpe di tutto ciò; quello che è importante è che il Comune di Peschiera Borromeo mantenga gli impegni presi per la sicurezza con tutte le parti coinvolte.

Base democratica le dà dell’incompetente sui manifesti appesi in città, cosa risponde?
Non mi interessa rispondere a queste strumentalizzazioni politiche della vicenda, io sto lavorando per la sicurezza dei cittadini e vado avanti per la mia strada.

È stato eletto il nuovo Sindaco di Mediglia, cosa gli dirà della vicenda?
Ho informato Paolo Bianchi di tutta la questione. Il neo Sindaco di Mediglia si è reso immediatamente disponibile a partecipare ai lavori per la messa in sicurezza del sito.

Giulio Carnevale