Lavoratori sul piede di guerra

Alla Monder stipendi fermi da 4 mesi. Sindacati uniti per ottenere gli arretrati.

È protesta vera tra i  42 dipendenti della Monder di Peschiera Borromeo, che puntano il dito contro il mancato pagamento degli stipendi di giugno, luglio e agosto e della quattordicesima (liquidata solo a cinque persone: a tre integralmente e a due in parte) e il mancato rispetto dell'accordo integrativo aziendale, che prevede risorse aggiuntive in busta paga mai versate.
“Ormai si vive da 4 mesi nella più totale incertezza lavorativa”. Secondo i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Rsu, fin dal mese di maggio alcuni dipendenti non hanno ricevuto lo stipendio mentre altri lo hanno ricevuto solo in parte. Parliamo di operai e impiegati con alle spalle famiglie da mantenere e mutui da pagare. Le dichiarazioni degli scioperanti sono chiare: “Nel mese di giugno la maggior parte dei lavoratori non ha ricevuto nessuno stipendio”. 
Il presidio organizzato il 16 settembre davanti allo stabilimento di via Di Vittorio, in concomitanza con uno sciopero di 8 ore, ha visto la partecipazione di tutti gli stipendiati di quella che una volta era considerata un’azienda modello. Basti pensare che la produzione di tortellini sfiora le 7mila tonnellate di tortellini all'anno. Per fare un paragone, si tratta più o meno lo stesso quantitativo di Barilla.
La protesta si è levata alta contro l’amministratore delegato Fabio Luca  Franzosi, che secondo i lavoratori della Monder, in un incontro con il lavoratori a fine luglio aveva dato ampie rassicurazioni che in qualche settimana l’azienda avrebbe fatto fronte agli stipendi non pagati.
"L'azienda si giustifica dicendo che non ha liquidità - spiega Alessandro Marchesetti, segretario della Fai Cisl di Milano – ma è un comportamento incomprensibile. Durante la riunione di luglio abbiamo chiesto all’amministratore delegato se fosse il caso di intervenire con gli ammortizzatori sociali visto che l’azienda non è più in grado di pagare i salari ai lavoratori. Ci hanno risposto che non era necessario perché l’azienda andava bene. Invece ora abbiamo saputo che tutta la produzione di questi mesi è ferma in magazzino, stoccata perché neanche i commerciali inviano più gli ordini a causa del mancato pagamento delle provvigioni“.
Angioletta La Monica della Cgil interviene sull’argomento: “Pare che numerosi fornitori non procedano alla consegna delle materie prime per la cospicua situazione debitoria in essere”. Non è la prima volta che i lavoratori della Monder si scontrano con la dirigenza. La cronaca registra parecchie cause intentate per l’articolo 28, comportamento antisindacale, lavoratori reintegrai sul posto di lavoro dal pretore a cui non si è mai permesso di rientrare in azienda e parecchie liti furibonde fra la dirigenza e i dipendenti. Alle 18 del 16 settembre 2009, tutti i dipendenti si sono infine ritrovati alla Camera del Lavoro per firmare il decreto ingiuntivo contro l’azienda per ottenere i salari arretrati.
Il piano di salvataggio dell’azienda prevede ora il recupero delle mensilità arretrate, promesso dall’amministratore delegato nell’incontro coi sindacati svoltosi il 22 settembre, e la riduzione dell’attività produttiva, con la messa in cassa integrazione a zero ore di 10 dipendenti.
“La fiducia verso l’azienda resta poca”, conclude Marchesetti, “ma restiamo in attesa di vedere se almeno le promesse questa volta verranno mantenute”.
Nel frattempo, il personale resta in sciopero fino a venerdì 25 settembre e il 29 ci sarà una nuova riunione sindacale. Lì si potrà verificare se le prime mensilità in arretrato sono state effettivamente saldate. Il piano di ammortamento del debito proposto da Franzosi prevede infatti entro il 5 ottobre il versamento di tutti gli stipendi fino ad agosto ed entro il 20 ottobre la mensilità di settembre.

E il Prc accusa: “Ormai è una crisi di sistema”

La vicenda Monder è finita ovviamente anche sui tavoli politici e amministrativi.
Il sindaco di Peschiera Borromeo Antonio Falletta, in una nota stampa, ha espresso “solidarietà ai dipendenti” e ha dato la sua piena disponibilità a ricevere una delegazione dei lavoratori.
Dura invece la posizione di Samuele Ghilardi, segretario del Prc: “Si tratta dell'ennesimo caso in cui i lavoratori pagano totalmente, e solamente loro, il prezzo della crisi economica. In Italia sta diventando una crisi di sistema, con una classe imprenditoriale che non è in grado di stare sul mercato se non con gli aiuti di stato o riversando i propri debiti sui lavoratori. Oramai la salvezza delle aziende è in mano alla lotta dei lavoratori. Nel caso della Monder sembra che però ci sia anche un'ottusa chiusura ai rapporti con i rappresentanti dei lavoratori. Come partito ci mettiamo a disposizione dei lavoratori in lotta per supportarli con ogni mezzo a nostra disposizione”.

di: Giulio Carnevale e Davide Zanardi