«Vi ringraziamo dei complimenti ma ora vogliamo i nostri premi». Con queste parole gli Agenti rivendicano i 350 euro non corrisposti nel 2009

Premi corrisposti da 10 anni a tutti gli Agenti, sulla base del raggiungimento degli obbiettivi prefissati e svolti durante il normale orario di lavoro. Esempio il debellamento della prostituzione, la lotta agli schiamazzi notturni in particolari aree, ecc, ecc. Affermazione poi corretta dal Sindaco il quale ha detto che non è stato pagato solo un quinto di quei premi (8.000 euro lordi per tutti gli Agenti pari a circa 350 euro a testa per tutto il secondo semestre del 2009), poiché la commissione di controllo ha individuato lacune in alcuni progetti (Argomento messo sotto accusa dagli Agenti per un ritardo nella assegnazione dell’obbietivo). E che comunque non c’è nessuna rivendicazione in quell’atto, la Giunta poteva solo prenderne coscienza, dato che è solo una questione tecnica relativa al 2009, non imputabile alla volontà del Sindaco. Poco dopo si è venuti a conoscenza del fatto che venerdì scorso Falletta aveva incontrato i delegati sindacali della Polizia locale e aveva manifestato la volontà politica di risolvere la faccenda. La protesta ha radici più profonde. Di certo non elegante il modo in cui è stata manifestata ma del tutto lecita e condivisibile in alcuni aspetti. La  questione che è emersa da un rapido incontro con gli Agenti della Polizia locale all’ingresso della sala consiliare,  ha messo in risalto il fatto che, senza quel premio in denaro, che contribuisce in modo determinante a riconoscere la grande professionalità e la grande abnegazione nel lavoro che gli Agenti mettono in campo ogni giorno, lo stipendio percepito non è adeguato.  Turni con orari impossibili, disponibilità nei festivi e non meno importante il faticosissimo lavoro di prevenzione e repressione del crimine che mette in pericolo la loro incolumità giorno dopo giorno. Agli Agenti va tutta la nostra solidarietà. D’altro canto non si può pensare che i premi vengano corrisposti senza controllo e senza il raggiungimento di alcuni obiettivi, da una Amministrazione pubblica. Bisogna trovare una soluzione. Il rispetto per la divisa che si porta, impone un ragionamento serio da parte degli Agenti e il rispetto del lavoro degli Agenti impone un ragionamento altrettanto serio da parte dell’Amministrazione. Ma è anche vero che il rispetto per i cittadino contribuente non può venir meno. L’ augurio per il bene di tutta la comunità è che questa protesta non sia strumentalizzata da ambedue le parti o da qualcuno che è in cerca del facile consenso politico. Da domani si lavori per ricucire questo strappo, nelle dovute sedi, e con i toni adeguati.
Qualche Agente ha manifestato la volontà di dare le dimissioni, speriamo che sia stato solo l’impeto del momento.

Giulio Carnevale