Mediglia, De Luca: «Mia moglie la mattina mi baciò passionalmente come non faceva da tempo, poco dopo l'arrestarono. Io all'oscuro di tutto»
Il marito di Rosa Fabbiano chiamata a rispondere dell’omicidio della madre poi fatta a pezzi e nascosta nella vasca da bagno racconta i giorni in cui scoprì il terribile delitto del quale è accusata la moglie: «Non ha dato mai avvisaglie del problema che stava vivendo»

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«Ho sempre amato mia moglie, ora non più», guarda il Video
L’appello disperato rivolto al Presidente della Repubblica e al Governo del marito 60enne di Rosa Fabbiano ha portato all'attenzione dell'opinione pubblica una tragedia personale che l'uomo invalido al 100% e non autosufficiente sta passando: «Aiutatemi sono disperato, non mi curo, non cucino, non cambio le lenzuola da mesi, ho i debiti, sono abbandonato da tutti e non so come andare avanti».

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Mario De Luca ha raccontato a 7giorni la situazione in cui è maturato il terribile delitto nei confronti di sua suocera, di cui è accusata la moglie: «Rosa non aveva nessun obbligo di aiutare la mamma, lo faceva di suo buon cuore. Le sue due sorelle non gli hanno dato aiuto, tutto pesava sulle spalle di mia moglie. Io le avevo chiesto in diverse occasioni di portare qua su mamma, a casa nostra. Potevamo farci compagnia. Potevamo stare insieme. Ma lei mi ha sempre risposto che la mamma voleva stare da sola, aveva le sue amiche a Melzo e voleva fare la sua vita. Io le ho voluto bene sino al 20 di gennaio di quest'anno, quando per la seconda volta l'ho incontrata in carcere. Dove le chiedevo di lasciar stare il suo avvocato perché mi si era messa contro sin dall'inizio. Costringendomi a fare opposizione. Voleva vendere la casa. Voleva la separazione. Io ho amato mia moglie per 32 lunghi anni. Abbiamo condiviso di tutto e di più, io che credo nella fede ho sempre creduto a quella promessa fatta nel momento del matrimonio. Nella buona o nella cattiva sorte. Lei ha voluto la separazione, e poi il divorzio. La domenica mi portano la Santa comunione in casa. Le ho voluto un gran bene a mia moglie. Ma ora non gliene voglio più», Mario De Luca lo dice con la forza della ragione, anche se il giorno prima telefonicamente ci aveva confidato quanto la amasse ancora.
«Dopo il delitto ho dormito un mese e mezzo con mia moglie», guarda il video
In
attesa degli eventi, il sig. De Luca appassionato di modellismo sta vendendo la
sua grande collezione conseguita negli anni sul web, un modo per realizzare un
po’di liquidità per affrontare le spese quotidiane, la sua pensione di
invalidità e la sua indennità di accompagnamento non sono sufficienti. La
Caritas e la comunità Pastorale locale aiutano per quello che possono l’uomo
invalido al 100% e non autosufficiente, l’indicatore ISEE non è adeguato per un
intervento del Comune di Mediglia, a causa della separazione con la moglie
avvenuta sono nel mese di ottobre.
«Affronto la vita quotidiana in totale
solitudine. Mi nutro come posso e come riesco, non sapendo cucinare. Vivo alla
giornata. Vivo in casa che non viene pulita, le lenzuola che non vengono
cambiate da mesi. Posso solo fare la spesa online. Perché non ho nessuno che
possa farlo per me. Che si tratti di alimentari oppure di altro. Nessuno che mi
porti fuori, quindi sono segregato nella mia casa.Non ho più denti per
masticare e non ho soldi per mettermi una dentiera. Solo gli amici della parrocchia grazie a don Angelo, cercano di alleviare i
miei momenti bui, venendo a farmi visita e anche a prepararmi dei pasti quando
possono», racconta con il groppo in gola, l’uomo segnato dagli eventi.